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Vittoria sofferta contro il Dnipro che però vale il primo posto e la qualificazione ai sedicesimi di Europa League. Eurosport commenta il lavoro di Mancini: «Per vedere la mano di Mancini è presto. Ciò che va invece analizzata è la reazione dei giocatori all’avvicendamento in panchina, il cambio di mentalità di una rosa che in una settimana è passata da un mondo (difesa a 3) all’altro (difesa a 4), dopo un anno e mezzo di lavoro strutturato in un certo modo. Mancini, che non conosce ancora bene i giocatori e che proprio per questo sta procedendo per tentativi di riassetto generale, ha provato a far coesistere due punte vere (Icardi e Osvaldo) con Hernanes terzo attaccante. Il vertice basso è stato Guarin, mentre Kuzmanovic e Medel hanno giocato da interni. I risultati non sono stati particolarmente positivi, ma Mancini avrà modo e tempo per sistemare le cose. Facciamolo lavorare, poi giudicheremo. L’Inter è un cantiere aperto, ma la mano del tecnico jesino si può comunque intravedere. Il cambio di mentalità è parso chiaro all’inizio del secondo tempo, quando Ranocchia si è fatto cacciare per una goffa entrata su Rotan. Mancini non si fa prendere dal panico e arretra Medel in difesa. Tiene in campo le due punte, l’ex del City, e pochi minuti dopo viene premiato dalla rete del sorpasso di Osvaldo. Solo trovato il 2-1, opera il cambio: fuori Icardi, appannato come nel derby, dentro Andreolli, per il 4-4-1 con cui l’Inter chiuderà poi la partita».
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