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Tra i giovani che ha allenato?
—«Frattesi. E’ un giocatore internazionale: fa le due fasi, ha temperamento, fisico, tecnica. Come Barella. Il grande club e la Champions lo miglioreranno ancora».
E ora?
—«Aspetto un buon progetto per ripartire. Anche in B, anche in un club che punti sui giovani. Ci lavoro da una vita. Non mi sono mai sentito un secondo, anche se l’ho fatto per qualche anno. Non avessi avuto esperienza e attitudini da primo allenatore, avrei avuto più imbarazzi a sostituire Roberto quando è stato male. Me lo ha riconosciuto anche Viscidi facendomi i complimenti. Ho alle spalle 10 anni nelle giovanili del Milan, 13 a Coverciano e uno in C con il San Marino. È il momento di una strada nuova».
Anche il Milan ha imboccato una strada nuova, senza Maldini.
—«Paolo è stato un giocatore straordinario e da dirigente ha fatto benissimo. Quando hai poca disponibilità economica, devi avere buone idee. Lui ha scelto bene. Ha vinto uno scudetto imprevisto. Ma devo dire che il Milan attuale si sta muovendo con criterio, scegliendo giocatori giovani e funzionali al gioco di Pioli. Sembrava che dovesse esserci un ridimensionamento, invece è stato reinvestito tutto e bene».
Il Milan ha perso 4 derby nel 2023. Si è ristretta la forbice?
—«L’Inter era più forte, ora siamo lì. Il Milan ha acquistato fisicità, qualità e più opzioni. In attacco non dipende più dal solo Giroud. Può reggere due competizioni importanti. L’Inter resta una delle più attrezzate e aveva meno bisogno di mercato che è ancora lungo. I valori cambieranno».
Juve e Napoli, al momento?
—«La Juve è quella che partirà con più fuoco dentro. Non può sbagliare ancora. Non ha bisogno di comprare. I giocatori ce li ha già. Per il Napoli non sarà facile ripetersi. Noi dopo l’Europeo, inconsciamente, abbiamo perso lo spirito di Wembley. Il Napoli ha anche un allenatore e idee nuove. Difficile, ma è la squadra campione contro pronostico».
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