LEGGI ANCHE
Si parlava di quarta posizione a fine agosto, ma ora anche la parola scudetto è stata sdoganata.
«E meno male! Perché la Juve è la Juve, ha il tricolore nel suo dna».
Qual è stata secondo lei la chiave del cambiamento rispetto alla scorsa stagione negativa?
«Non dimentichiamo che la Juventus è arrivata terza l’anno scorso considerando i punti conquistati sul campo e dunque qualcun’altra avrebbe dovuto restare fuori dalla Champions... Poi però non certo per colpa della squadra ci sono stati i 15 punti di penalizzazione in campionato (ndr: in seguito ridotti a 10), la multa, l’esclusione dall’Europa. I ragazzi se la sono legata al dito e quest’anno sono rabbiosi, carichi, affamati di rivincita. Vedo molte similitudini con la Nazionale italiana che nel 2006 conquistò la Coppa del Mondo a Berlino, purtroppo contro di noi. La squadra reagì alle decisioni dei Giudici che stavano comminando le sanzioni per Calciopoli. Per questo dico che la Juve ha le carte in regola per vincere lo scudetto».
D’accordo, ma l’Inter? La capolista obiettivamente ha una rosa più valida di quella bianconera...
«Però i punti di distacco in classifica sono appena due. E sono già passate 15 giornate. Non è azzardato né affrettato tirar giù i primi bilanci. I valori fra le prime due sono molto livellati, equilibrati. L’Inter ha il miglior attacco e la miglior difesa, la Juve la seconda miglior difesa. I nerazzurri vanno sovente a bersaglio con Lautaro Martínez che è il loro terminale offensivo e il capocannoniere della A con 14 reti mentre i bianconeri sono già andati a segno con 11 giocatori diversi anche se il centravanti Vlahovic ha firmato 5 gol e Chiesa uno in meno. Ma Gatti ne ha tre ed è il difensore più prolifico del campionato. Due stili di gioco diversi ed egualmente efficaci. Lo scontro diretto di poche settimane fa, terminato 1-1, non ha mostrato differenze clamorose fra le due squadre».
Resta il fatto che il gioco non è dei più brillanti...
«Queste sono critiche che molti tifosi muovono ad Allegri. Ma io ribadisco un concetto appreso proprio da Max: per lo spettacolo e il divertimento basta andare al circo, per i tre punti basta tifare Juve fino alla fine. La classifica è fatta di punti da mettere in cascina, non di “numeri” da prestigiatore. E poi c’è un altro aspetto non secondario da considerare... ».
E cioè?
«Il fatto che all’Inter temono la Juve, sanno che è forte, assetata di “revanche” e di vittorie».
Come fa a saperlo, scusi? Gliel’ha confidato qualche giocatore?
«Bravo... Ma non farò mai i loro nomi, neppure sotto tortura».
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA