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A 32 anni, però, si misurerà per la prima volta in un campionato di primissimo livello.
"Il salto di qualità non lo spaventerà. Anzi, accadrà il contrario. Mehdi ha lasciato l’Asia quando aveva già 27 anni, sicuro del fatto che il Rio Ave, un piccolo club portoghese, gli avrebbe permesso di attirare l’attenzione delle big europee. Aveva ragione: dopo una stagione da top player, Conceiçao l’ha voluto al centro del suo Porto. Il passaggio all’Inter rappresenta uno step importante, ma meritato".
A Milano dovrà fare i conti con la pressione. In più, non sarà facile rubare il posto a Thuram e Lautaro.
"Per uno come lui certi fattori sono da considerarsi un bene. In Iran è una vera e propria celebrità, la gente lo vede come un leader della nazionale e Mehdi non ha mai tradito le aspettative. Quanto alle gerarchie di Inzaghi, sono certo che Taremi abbia già messo in conto che non sarà facile farsi largo. Meglio così: se sta lasciando il Porto, significa che cerca nuovi stimoli e l’Inter, probabilmente, è in grado di offrirglieli. Vedrete, si adatterà presto".
A livello tecnico, invece, che tipo di giocatore è?
“Un attaccante veloce e bravo con i piedi. Determinante in area di rigore, però, al tempo stesso, abile a non dare punti di riferimento agli avversari. Negli ultimi anni ha giocato largo a sinistra o come centravanti, mentre nel mio Persepolis agiva addirittura da seconda punta. Oltre alla rapidità, ha anche un’ottima visione di gioco: quando meno te l’aspetti, s’inventa l’imbucata vincente per i compagni. Taremi farebbe comodo a qualsiasi allenatore”.
A chi lo paragonerebbe?
“Proprio in virtù delle sue doti da playmaker, è difficile trovare un giocatore con le stesse caratteristiche. Considerando lo spirito di sacrificio, il fiuto del gol e l’attitudine a pressare i difensori avversari, però, ripenso alle movenze di Ciro Immobile qualche anno fa”.
Con chi lo vedrebbe meglio: Lautaro o Thuram?
“Forse renderebbe al top al fianco di Marcus. Quando giocheranno insieme, per i difensori avversari sarà un inferno. Uno si allarga e parte in velocità, l’altro attacca l’area in attesa di un pallone da buttare in rete. Certo, pure Lautaro è un fuoriclasse: quando giochi con certi campioni, trovare l’intesa non è complicato…”.
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