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L'edizione odierna di Repubblica riporta un'intervista a Mehmed "Mécha" Bazdarevic, ex CT della Bosnia ed attuale allenatore del Paris FC in Ligue 2. Bazdarevic ha confermato di essere stato ad un passo dall'Inter ma poi la trattativa non andò a compimento perché i nerazzurri scelsero un altro profilo:
Cosa significa sfidare l’Italia?
«Adrenalina, voglia di mostrare i nostri progressi. Per me, un doppio rimpianto: non essere protagonista stavolta e non esserlo stato in A, 32 anni fa».
Nel 1987, prima della guerra.
«A 27 anni ero un centrocampista in voga. Facchetti, Riva e Baresi i miei idoli. Le italiane mi puntavano dalla semifinale di Coppa Uefa dell’85, il mio Zeljeznicar contro il Videoton.
Ero in parola con l’Inter, ma poi prese Scifo: l’Italia restò un sogno sfumato. Non giocai neanche il Mondiale ’90».
Perché?
«Squalifica per l’aggressione a un arbitro, che non ci fu. Distrussero una grande squadra, quella Jugoslavia poteva vincere il Mondiale. Ho vinto molto, dato tutto, perso tutto. Oggi la Bosnia ha la prima generazione di calciatori non figli della guerra».
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