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Intervistato da Ouest-France, l'ex centrocampista dell'Inter, Yann M'Vila, ha parlato della sua difficile infanzia fino alla depressione che lo ha colpito quando è diventato un giocatore affermato. "All'epoca vivevo in una casa di accoglienza. In una casa di accoglienza per donne vittime di violenza, con mia madre. Nonostante la tristezza che abbiamo vissuto con i miei fratelli e sorelle, abbiamo passato dei bei momenti perché eravamo tutti insieme".
"Quindi quando ero piccolo il calcio era una passione, ma anche un modo per evadere. Mio padre aveva procura e gestiva i miei primi stipendi. Se venivo pagato il 5 del mese e andavo al bancomat il 6 o il 7, non c'era già più nulla. Mio padre prendeva tutto. Ho vissuto momenti molto difficili con lui. Dovevo andare alle 00:01 al bancomat, quando arrivava lo stipendio, per prelevare i miei soldi e poter aiutare mia madre”.. In Russia guadagnavo 500 mila euro netti al mese, in due mesi, avevo accumulato un milione. Ma ero nella mia stanza, avevo la depressione".
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