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Intervenuto ai microfoni de Il Secolo XIX, l'ex portiere dell'Inter Walter Zenga ha parlato così delle differenze tra il calcio italiano e quello inglese, distanti anni luce: "Il calcio inglese è "over the top". Il risultato è eclatante, ma non mi sorprende. Andate un weekend a Londra, guardatevi tre match e capirete cosa intendo. Non mi piacciono i paragoni con la A di quando giocavo io, ogni epoca è diversa e le squadre inglesi di oggi, ad esempio, hanno tanti stranieri. Giocatori che però appena vanno lì si adattano alla cultura del posto e al modo divi vere le gare ad alta intensità. Guardate come interpretano le gare corrono senza fermarsi mai, senza lamentarsi, c'è un'intensità massima. Sempre, anche nelle coppe contro squadre di categoria inferiore. E poi le strutture, gli stadi... Al Wolverhampton, in Championship, avevo un centro in cui c'era tutto, il campo d'allenamento aveva la stessa erba del nostro stadio. Entravo alle 8 uscivo alle 18.30 A Venezia vai a fare l'allenamento e poi dove vai? Torni a casa. Se guardi la Championship e poi la B ti viene la malinconia. E poi hanno mezzi economici molto superiori, grazie a pubblicità e tv. Per colmare il gap dobbiamo investire più sulle strutture che sui singoli giocatori ed è fondamentale che si lavori con piena condivisione strategica tra club e allenatori".
LE FINALISTE - "In Champions umanamente dico Spurs, conosco Pochettino, bravissimo, ma pure Klopp è alla terza finale e merita di vincere. Nell'altra anche Emery è un top, ha vinto già tre volte col Siviglia, ma tifo per Sarri che ha fatto un percorso straordinario già col Napoli. Lui è arrivato in A a 56 anni mi pare, vuol dire che ho tempo anche io".
SERIE A O PREMIER LEAGUE - "Non sono in condizione di scegliere, come Allegri. Di sicuro ho voglia, mi reputo un buon allenatore, a volte la differenza la fanno delle piccole concomitanze. Col Crotone siamo retrocessi immeritatamente. E alla Samp Ferrero ha ammesso di aver sbagliato: ce la giocavamo per l'ottavo-nono posto mentre con Montella si rischiò di retrocedere. Pure io tornando indietro cambierei alcuni atteggiamenti, ma resta un bel ricordo. Certo che ci tornerei alla Samp, ma sia chiaro, non mi sto proponendo, semplicemente credo che a parte un ex genoano nessuno direbbe di no".
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