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VARESE, ITALY - SEPTEMBER 27: Giovanni Fabbian of Italy celebrates his goal during the International Friendly Match between Italy U20 and Switzerland U20 at Stadio Franco Ossola on September 27, 2022 in Varese, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Giovanni Fabbian, giovane centrocampista classe 2003 di proprietà dell'Inter in prestito alla Reggina, ha concesso un'intervista ai microfoni di Tuttosport. Queste le sue parole: «Sono un giocatore a cui piace molto inserirsi senza palla e attaccare la porta avversaria per segnare. Liberare gli spazi e buttarsi dentro è quello che richiede anche il mister. Posso migliorare sotto molti punti di vista, nella costruzione del gioco e a livello tecnico. Sono giovane e ho tanta strada da percorrere».
«Spero che tutte le reti siglate lo siano. Il più bello però è stato il primo tra i professionisti, quest’anno al Sudtirol: ho provato un’emozione indescrivibile, segnando sotto la nostra curva, è stato un momento magico».
«Sicuramente ha sorpreso un po’ tutti. Io ho sempre creduto in me stesso, ma c’è molta differenza tra giocare in Primavera e con i grandi, a livello fisico e di velocità di gioco. Non era scontato fare bene, ma io ho sempre lavorato duro, superando momenti difficili e cercando di farmi trovare pronto».
«Il progetto mi interessava parecchio, era arrivato un presidente nuovo, con ambizioni interessanti: ho detto subito di sì».
«Mi trovo molto bene con lui. Io cerco sempre di mettermi a disposizione al 100%, come era successo con gli altri allenatori. Di seguire le direttive e dare il massimo».
«Dobbiamo essere concentrati e cercare di applicare in campo quanto sviluppato negli allenamenti. Speriamo di imporre il nostro gioco e di portare a casa il risultato».
«Pensiamo prima al Brescia. Poi, quando giocheremo in casa contro i ciocari, faremo di tutto per vincere. Ci sarà sicuramente molto pubblico a supportarci».
«L’idea è di fare bene e di dare il massimo, solo così potremmo ottenere grandi risultati».
«Ibrahimovic, per agonismo e cattiveria calcistica. Mentre il centrocampista a cui mi ispiro è Toni Kroos, anche se non abbiamo proprio le stesse caratteristiche».
«Sono stato tre anni con lui, dall’Under 17 sino alla vittoria dello scudetto in Primavera. Abbiamo condiviso molti momenti positivi, posso solo essere contento di essere stato allenato da Chivu. La cosa che accomuna il mister rumeno a Pippo Inzaghi è che entrambi chiedono sempre il massimo, allenamento dopo allenamento».
«Tutti i miei compagni sono molto bravi, altrimenti non avremmo vinto il campionato».
«Deve essere una bella esperienza. Ti misuri con realtà diverse, a cui non sei abituato proprio come persona. È una sfida anche con te stesso. In futuro non chiudo le porte a nulla».
«Da noi c’è un modo diverso di gestire i ragazzi. Non sono mai stato all’estero, però mi sembra che fuori vengano sfornati più calciatori. Ma questo non significa che in Italia non ci siano giovani forti».
«Per un giovane la cosa più importante è giocare. Se un ragazzo gioca, riesce ad esprimersi, a migliorare e a superare le difficoltà che incontrerà».
«Quello è il mio sogno, quello per cui lavoro ogni giorno: ambire al massimo del livello, ossia arrivare nei grandi campionati europei e vincere il più possibile».
«Sarebbe la cosa più bella che possa accadere».
«L’allenamento quotidiano e il presente. Per arrivare devo mettere il 100% di me stesso, senza mollare. Le cose vanno guadagnate, ma si può».
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