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Gianfelice Facchetti ha analizzato la prestazione dei nerazzurri in Champions League con una riflessione pubblicata su Leggo. Si parla di risposta arrivata solo a "singhiozzo" e di "buone intenzioni" che però non risultano ancora sufficienti ad "allontanare la sensazione di vulnerabilità". Anche con il Bayern Monaco, avversario di tutto rispetto, l'Inter ha faticato e mostrato evidenti limiti.
"Poi, i cambi, quando tutto era scritto. Fare nomi è antipatico e non ne farò mai quando perdo. Abbiamo visto una volta di più schierati così, quanto sia difficile portare molti uomini in attacco e gli ultimi 25 metri trasformarsi in una specie di frontiera invalicabile. Osiamo poco, nell'ultimo tocco, nell'arrembaggio a cui crediamo fino a un certo punto. Sarebbe un delitto lasciarci travolgere dall'inerzia della discesa. La palla nera con su scritto INTER è sempre laggiù. La sola cosa che conta è riportarla in alto e ritrovarsi una volta per tutte. Conta solo questo", ha concluso Gianfelice Facchetti esortando i nerazzurri a ritrovare la strada.
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