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Facchetti Jr: “Fiorentina sfortunata ma ben organizzata. L’Inter invece…”

Il figlio dell’ex interista Giacinto Facchetti e grandissimo tifoso della squadra nerazzurra, Gianfelice Facchetti ha parlato, a Fiorentina.it, per dire la sua circa questo momento particolare dell’ Inter, ma anche sul match di domenica...

Francesco Parrone

Il figlio dell’ex interista Giacinto Facchetti e grandissimo tifoso della squadra nerazzurra, Gianfelice Facchetti ha parlato, a Fiorentina.it, per dire la sua circa questo momento particolare dell' Inter, ma anche sul match di domenica prossima al Franchi.

Facchetti, innanzi tutto le chiedo se, secondo lei, le vittorie in Europa League saranno servite a Fiorentina e Inter per ritrovare un po’ di morale? “Sono senza dubbio una boccata d’ossigeno, ma quella che conta sarà proprio la sfida di domenica prossima. Entrambe le squadre avrebbero bisogno dei tre punti, ma con una netta differenza: la Fiorentina si può appellare alla sfortuna, perché non poter contare sul tandem d’attacco titolare, quello che avrebbe dovuto lanciarla in alto, non può che essere sfortuna… Mentre l’Inter no, non può parlare di sfortuna. Il fatto di non aver trovato una sua identità, non è sfortuna. Ma qualcosa di più. Per il resto, Mazzarri ha quasi sempre avuto l’intero organico a disposizione”.

Mazzarri è un po’ sotto l’occhio del ciclone…Ma come vorrebbe vedere la sua Inter, domenica? “Da tifoso vorrei vedere una squadra che gioca in attacco, aggressiva, che non si fa schiacciare. Una squadra propositiva, predisposta a non lasciare l’iniziativa all’avversario. La Fiorentina di Montella, invece, problemi di infortuni a parte, per come è organizzata sa sempre cosa fare in campo. L’Inter ancora no. Anche a Bergamo, contro una squadra meno blasonata della Fiorentina, ha sofferto troppo per essere una squadra che punta al vertice della classifica”.

Dove si deciderà la partita di domenica sera? “A centrocampo. Sarà lì che verrà decisa la partita. Poi può essere che sia un episodio a dare una direzione precisa allo svolgimento della partita. Ma la chiave di tutto sarà a centrocampo”.

Cosa o chi teme di più della Fiorentina? “Giocare contro la Fiorentina priva di Rossi e Gomez e con un Cuadrado non al top, per l’Inter è una fortuna. E avrei preferito che questa sfortuna, Rossi e Gomez, non l’avessero avuta… Però ciò che temo di più della squadra di Montella, è il suo saper sempre cosa fare. Il fatto di avere una precisa identità, davanti a qualsiasi avversario”.

La Fiorentina e l’Inter hanno acquisito la personalità dei propri allenatori? “La Fiorentina di Montella ha margini di miglioramento, di crescita, ma ha una sua identità. Che poi è quella del suo tecnico. Anche nello scorso campionato lo ha dimostrato e mi impressionò per come venne anche a San Siro a cercare di imporre il proprio gioco, anche se ogni tanto, quando doveva dare prova della sua maturità, non lo faceva e non passava l’esame. Questo, però, anche a causa delle assenze che sono state pesanti un anno fa, come lo sono adesso. Sono certo che, con l’organico al completo, sarebbe in grado di fare quel salto di qualità che le è mancato ancora di fare. Per quanto riguarda l’Inter, invece, sono un po’ deluso. Non mi aspettavo un avvio di campionato così. Il tecnico conosce ormai l’ambiente, il club e la squadra, che è stata ricostruita secondo i criteri da lui graditi, per questo era lecito aspettarsi un po’ di più. In virtù anche di un calendario che, fino ad oggi, è stato decisamente favorevole. La prima partita difficile, infatti, l’affronteremo proprio domenica, contro la Fiorentina. Sono sincero, da tifoso mi aspettavo di vedere qualcosa di meglio. Anche la sconfitta interna col Cagliari subita in quel modo, si porta dietro tanti punti interrogativi. E poi non ci si può attaccare al turnover e alla stanchezza dopo la quinta giornata di campionato…”.

 

Qual è il giocatore viola che vorrebbe vedere con la maglia della Fiorentina? “Vado sul sicuro: Cuadrado”.

 

Le chiedo qual è il Fiorentina-Inter al quale è rimasto più legato. Se c’è una sfida tra le due squadre che ricorda in maniera particolare… “Da tifoso è difficile scindere la partita dal risultato… ma al di là del risultato, ho un ricordo molto bello legato alla prima partita che l’Inter giocò nel 2006 dopo la scomparsa di mio padre. E fu proprio a Firenze, il 9 settembre del 2006. Mi ricordo che vincemmo 3-2 e che Cambiasso segnò una doppietta. Ma di quella sera, ricordo non solo il risultato, bensì il saluto rivolto al cielo dell’argentino che era molto legato a papà, e anche la grande civiltà e il grande calore dello stadio di Firenze nell’arrivederci a mio padre. Alla fine fu una festa nella quale spiccò l’umanità di una piazza che conosce il calcio e i suoi campioni come poche altre. La Fiorentina è sempre stata una squadra a me cara, simpatica. Proprio per la passione viscerale che i suoi tifosi mettono nel seguirla. Il tifo viola è una delle cose più belle del calcio italiano. Vorrei aggiungere un’altra cosa…”.

Prego… “Un amico pittore ha dipinto un bellissimo ritratto dell’ex portiere viola e nerazzurro Giuliano Sarti, con tanto di giglio. Ritratto che ho acquistato e che mi piacerebbe donare ad un Museo che raccoglie cimeli e ricordi della storia della Fiorentina. Credo sia il posto giusto dove portarlo e esporlo”