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Facchetti: “Nuovo stadio, perché solo 63mila posti? No scelte al ribasso”

Marco Astori

Le parole del figlio di Giacinto: "Stadio? Se è giusto farlo, facciamolo pure. Ma è necessario confrontarsi pubblicamente per arrivare a questa conclusione"

Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Gianfelice Facchetti, scrittore e figlio dell'ex presidente dell'Inter Giacinto, ha parlato così della costruzione del nuovo stadio di Inter e Milan.

Facchetti, non è giusto che Inter e Milan pensino a un impianto moderno come gli altri grandi club europei?

«Non sono un tecnico, ma credo sia legittimo porre domande su un tema così sentito, ascoltando anche le ragioni di residenti e tifosi. Non ho una posizione per partito preso che implica la sicurezza di non dovere toccare niente di San Siro. Se è giusto farlo, facciamolo pure. Ma è necessario confrontarsi pubblicamente per arrivare a questa conclusione. Invece, in questo caso, non si è parlato della questione in campagna elettorale perché sarebbe stato delicato farlo. Sembrava quasi un tabù per le sue implicazioni. Quindi meglio lasciare l'argomento in secondo piano. Poi, rapidamente dopo le elezioni, la giunta ha deliberato la pubblica utilità del nuovo stadio senza spiegare nei dettagli perché non possa avvenire la ristrutturazione del Meazza. È legittimo concludere per la costruzione di un nuovo stadio, ma bisogna farlo tutti insieme».

Nella precedente legislatura comunale ci sono stati diversi incontri a Palazzo Marino tra i consiglieri e gli architetti favorevoli a ristrutturare San Siro. La conclusione è stata che l’attuale stadio non ha spazi sufficienti per realizzare nuove aree ospitalità fondamentali per i ricavi dei club.

«Secondo me, quei progetti non sono stati davvero presi in considerazione. In ogni caso, anche senza pensare di indire un referendum, credo che quelle proposte debbano essere oggetto di un confronto con la cittadinanza, dal quale emergano chiaramente i motivi che non consentono di ristrutturare San Siro. Bisogna essere chiari su questo punto, come su un altro».

Quale?

«La capienza del nuovo stadio. Non vedo in giro altri grandi club europei che, passando dal vecchio a un nuovo impianto, hanno ridotto la disponibilità di posti. Anzi, molti l'hanno aumentata. Attualmente San Siro può ospitare 76mila spettatori. Per tantissimo tempo erano addirittura 85mila. Il nuovo stadio ne prevede 63mila, dei quali 12mila dedicati agli ospiti delle zone per gli sponsor nella tribuna principale. Inter e Milan nella loro storia sono state capaci di raggiungere anche 40mila abbonati. Con questi numeri perché limitarsi a 63mila posti? Non è questione di nostalgia. Il discorso vero è che Milano è sempre stata abituata a pensare in grande, anche nel calcio. Uno stadio con una capienza di poco superiore a quota 60mila non mi sembra rispondere a questo comandamento cittadino».

Per andare a 70mila posti, e oltre, occorre un anello in più ad altezze superiori, quindi più costoso da realizzare.

«Ecco, questi sono discorsi che devono essere fatti in modo chiaro perché Milano storicamente non è abituata a fare scelte al ribasso».