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Facchetti: “Stadio? Da tifoso vorrei un San Siro solo per l’Inter. Lautaro e Skriniar…”

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Gianfelice Facchetti ha parlato a margine della presentazione del libro di Gianluca Pagliuca, "Volare Libero"

Fabio Alampi

Gianfelice Facchetti ha parlato a margine della presentazione del libro di Gianluca Pagliuca, "Volare Libero": "Pagliuca occupa sicuramente un posto d'onore nella storia dell'Inter, è un calciatore a cui siamo tutti affezionati. Chi conosce la storia dell'Inter sa che la sua storia in nerazzurro sarebbe probabilmente potuta durare di più. Ha sempre dato tutto, tant'è che ogni volta che torna a San Siro la gente lo ricorda sempre con stima e affetto. Un vero campione. Non ho frequentato lo spogliatoio ai suoi tempi, ma per quello che mi è stato detto anche da mio padre era sicuramente un giocatore di personalità. Elementi del genere più ne hai e meglio è. Non credo che nell'Inter di oggi manchino, bisogna solo augurarsi che ce ne siano sempre di più. Lo stadio? Mi sono fatto un'idea con largo anticipo. Era un tema da affrontare con serietà e chiarezza per tempo. In questo momento vedo molta nebbia e tanta confusione, faccio fatica ad avere un'idea chiara, ci sono stati troppi cambi su quello che doveva essere il percorso da seguire. Da tifoso mi auguro che, se il Milan va da un'altra parte, sarei felice di tenermi San Siro, ristrutturandolo. Uno stadio intitolato a Meazza a chi dovrebbe rimanere, se non all'Inter? Parlo da tifoso e sognatore, il resto attenderemo che i club facciano le scelte più logiche per le loro casse e i loro progetti.

Le difficoltà dell'Inter? In questi ultimi due anni c'è stato un eccesso da parte della stampa nel definirla come la squadra più forte. L'Inter ha qualità, ha valori che ha espresso anche contro certi pronostici, ha superato un girone di Champions dove tutti ci davano per spacciati. La squadra ha qualità, non so se sia così più forte delle altre. Penso che abbia anche qualche limite, e a volte bisogna farci i conti. Quest'anno lo stiamo toccando con mano, siamo passati da partite belle e importanti ad altre sulla carta abbordabili, con una squadra smarrita. Sicuramente c'è qualcosa da migliorare: penso abbia fatto bene la società a puntualizzare che ci sono obiettivi che non possono essere mancati, oggi più che mai. L'obiettivo della Champions League non può essere mancato".

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"Capitano? Ho visto Lautaro molto calato nel ruolo: il Mondiale, seppur giocato a sprazzi, ha restituito all'Inter un calciatore ancor più motivato, ancor più trascinatore, anche nelle parole. Sta facendo un salto di personalità, c'è da augurarsi che un giocatore così senta l'importanza di essere capitano dell'Inter. Lautaro lo ha dimostrato. Chiunque sarà capitano dovrà dimostrare questo desiderio, gli esempi non mancano, da Zanetti in giù. Skriniar? Sarei bugiardo se dicessi che non ci sono rimasto male. Anche io, come tanti tifosi, mi sono esposto anche troppo. A posteriori mi è venuto il dubbio se faciliti o meno il lavoro di una società. Forse sarebbe stato giusto che il club, senza tutta questa pressione di piazza, facesse la sua scelta che magari era quella di venderlo subito. Pensavo e mi era parso che sarebbe potuto diventare il prossimo capitano, le motivazioni che stanno dietro a questo cambio di strategia sono tante, il calciatore ha certamente espresso la sua preferenza, e certio scenari di incertezza non aiutano a sposare una causa fino in fondo".

(dall'inviato di Fcinter1908, Daniele Vitiello)

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