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Fame, stimoli: l’Inter ha gli occhi della tigre. Il terzo posto non è più un miraggio

Quella che si è vista in queste prime sette gare ufficiali (4 in campionato e 3 in Europa), secondo la Gazzetta dello Sport è  un’Inter con gli occhi della tigre che tradotto in gergo calcistico si chiama fame. Nella rosa nerazzurra, Vidic a...

Riccardo Fusato

Quella che si è vista in queste prime sette gare ufficiali (4 in campionato e 3 in Europa), secondo la Gazzetta dello Sport è  un’Inter con gli occhi della tigre che tradotto in gergo calcistico si chiama fame. Nella rosa nerazzurra, Vidic a parte, ci sono giocatori che hanno vinto poco o quasi nulla e per Mazzarri questo è un vantaggio. La squadra gioca affamanta aggressiva subito, dura da abbattere, con carattere. WM, poi, ha un passepartout in più: complici i cambiamenti e i tanti acquisti voluti da lui, sente tutto più suo. Più volte elogia un gruppo che lo segue e cresce, e questo gruppo non smette mai di sottolineare quanto l’atmosfera sia da sorrisi e composta da gente che si trova e si completa. Il Decalogo fuori dallo spogliatoio di Appiano ha aiutato, le cene a cadenza settimanale cementano. Niente gruppetti: un gruppo.