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L'inchiesta della Procura di Milano e della Direzione Distrettuale Antimafia, denominata "doppia curva", che ha portato all'arresto dei vertici degli ultras di Inter e Milan, ha rivelato un sistema criminale che intreccia traffici illegali, estorsioni e il coinvolgimento della 'ndrangheta nelle dinamiche delle tifoserie che rischia di estendersi a macchia d'olio in altre parti d'Italia. Molte procure infatti, soprattutto dal Centrosud, come filtra dagli uffici della procura milanese, stanno chiedendo informazioni per puntare i riflettori sulle tifoserie delle società.
Intanto, come risulta a Famiglia Cristiana, che ha dedicato un ampio servizio al sistema criminale ultras, la Procura milanese ha inviato due emissari alle società di Milan e Inter a titolo di prevenzione per cambiare le regole del gioco nell'assegnazione dei biglietti e rendere le curve una zona accessibile a tutti, non più una zona franca degli ultras e della criminalità organizzata. L'inchiesta del settimanale, da oggi in edicola, mette in luce anche l'esistenza di campi paramilitari nell'hinterland milanese e in trasferte all'estero (come in Polonia con gli ultras della squadra di terza categoria Stat Stalowa Wola) dove si esercitava una falange di ultras interisti, una sorta di corpo scelto specializzato in guerriglia urbana con le altre tifoserie e le forze dell'ordine.
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