Giussy Farina, ex presidente del Milan, ha commentato ai microfoni della Gazzetta dello Sport il closing e le relative vicende societarie rossonere: "Sono stato costretto a lasciare per pagamenti in nero e quattro mesi di arretrati di Irpef. Altre società non la pagavano da anni, ma hanno voluto colpire me per consegnare il Milan a Berlusconi, che così l’ha avuto senza versare nulla. Closing? Non so neanche che cosa significhi questa parola. Ho capito soltanto che Berlusconi vuole vendere, ma non ho mai capito se gli piace il calcio o se gli piacciono i soldi del calcio. Anche per lui gli anni passano, lo vedo un po’ provato perché non ha più l’energia di quando l’avevo conosciuto. Ma poi chi sono questi cinesi? Non ce l’ho con i cinesi perché non sono razzista. Faccio soltanto un discorso generale. La mia coscienza non mi permetterebbe di trattare con chi non rappresenta in qualche modo l’identità di una squadra, che dovrebbe rimanere legata alla città e ai suoi tifosi. Così, invece, si tradiscono le tradizioni, la storia e l’ambiente".
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Farina (ex pres. Milan): “Closing? Ma chi sono questi cinesi? A Berlusconi consiglio…”
L'ex presidente rossonero ha commentato le tormentate vicende societarie del Milan
Consigli a Berlusconi? "Se fossi presidente prenderei il più forte, che è Dybala e da solo vale la metà della Juve. Ma se non si muove, cercherei di prendere Berardi. Consigli a Berlusconi? Di telefonarmi. Gli darei 5 euro di acconto e poi qualche italiano glielo troverei io. Altro che closing coi cinesi..."
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