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Fassone: “Inter, Roma e Milan stanno cambiando la nostra cultura. Li diverso da altri patron”

L'ad rossonero ha parlato a un anno dalla vendita del club

Andrea Della Sala

A un anno dalla vendita del Milan a Yonghong Li, l'ad rossoneri Fassone ha provato a fare il punto sulla situazione del club:

Fassone, cosa significa lavorare per una proprietà straniera?

«Inter, Milan e Roma stanno cambiando la nostra cultura. Hanno presidenti che si affacciano un paio di volte l’anno e danno ampia delega ai propri manager per la gestione del quotidiano, che non vuol dire non seguano la propria squadra. Solo, non sono alla ricerca della notorietà. In questo anno ho conosciuto meglio mr Li, ma non ho quella frequentazione che ho avuto con altri presidenti, come De Laurentiis o Moratti».

E che cosa ha capito di lui?

«Che ama molto il Milan, lo segue da quando era ragazzo. L’ho incontrato anche 15 giorni fa a Londra e mi ha fatto un sacco di domande di calcio, voleva sapere tutto di Gattuso».

Per lei che anno è stato?

«Dal punto di vista gestionale pensavo di avere più difficoltà. C’è qualche rimpianto per i risultati sportivi della prima parte di campionato, ma mi pare si siano trovate le correzioni. Siamo sulla rotta giusta. L’azienda cinese è partita, siamo gli unici che hanno una società e non un ufficio commerciale, il progetto dello stadio prende corpo, sia esso un nuovo impianto o un San Siro rivisitato; la parte commerciale ha portato sette sponsor nuovi, la tifoseria ci ha sostenuto dal primo minuto. Sono in linea con quello che prevedevo, forse un po’ meglio».

Si ributterebbe in questa avventura?

«Sicuramente sì. È il Milan: ha davanti a sé un potenziale straordinario. Onestamente farei fatica a immaginare qualcosa di più entusiasmante. È stato un anno emozionante».

(Corriere della Sera)

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