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Fassone ‘portato’ da Moratti ma il rapporto tra i due si è deteriorato. Rappresentava…

Riccardo Fusato

Dunque, si separano dopo tre anni e mezzo le strade di Marco Fassone e l’Inter. Arrivato nel maggio del 2012, e protagonista assieme al ds Piero Ausilio e allo stesso Roberto Mancini dell’ultimo mercato estivo – ha (aveva) un accordo col...

Dunque, si separano dopo tre anni e mezzo le strade di Marco Fassone e l’Inter. Arrivato nel maggio del 2012, e protagonista assieme al ds Piero Ausilio e allo stesso Roberto Mancini dell’ultimo mercato estivo - ha (aveva) un accordo col club fino al giugno 2016 ma il rapporto ha subìto una rottura accelerata nelle ultime ore sia in virtù di un restyling del club che Thohir ha in atto dai primi mesi del proprio arrivo e sia per l’evidenza di una convivenza che non sarebbe mai diventata fluida fra Marco Fassone stesso e Michael Bolingbroke.

Chiamato all’Inter da Massimo Moratti - col quale i rapporti sono via via andati deteriorandosi - Fassone si è trovato poco alla volta a rappresentare la sfera italiana di un’Inter dalla doppia anima, quella italiana appunto e quella anglofona, due scompartimenti dello stesso treno spedito verso il rinnovamento che a volte non trovavano la completa complementarietà. Nelle motivazioni thohiriane che hanno portato all’interruzione del rapporto avrebbero trovato posto anche alcune scelte economicamente pesanti di mercato. Avrebbero. Perché risulta difficile credere che le scelte non abbiano avuto l’imprimatur del presidente e del collettivo dei dirigenti.