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Ferlaino: “Inter e Milan non vinceranno con le romane, credo nello scudetto del Napoli”

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Corrado Ferlaino è convinto: Inter e Milan perderanno punti con Roma e Lazio. Ecco l'intervista a La Gazzetta dell'ex presidente napoletano

Matteo Pifferi

Corrado Ferlaino è convinto: Inter e Milan perderanno punti con Roma e Lazio. L'ex presidente del Napoli ha parlato così a La Gazzetta dello Sport:

«La squadra deve crederci. Se vinciamo a Empoli secondo me recuperiamo punti sulle milanesi che avranno problemi con le romane. E possiamo ancora farcela. Io ci credo».

Cosa è mancato ultimamente alla squadra?

«La continuità. Perché è ben allenata e ha giocato un ottimo calcio per lunghi tratti. E poi aspettiamo la completa esplosione di Osimhen che è stato un ottimo acquisto. In teoria la squadra ha tutto per vincere. Poi nella pratica bisogna scendere in campo e mostrare tutto. E in questo ci vuole la coesione di squadra, allenatore e società che insieme devono lavorare per risolvere i problemi e trovare quella continuità. Preferisco giocatori che giochino sempre da 6 a quelli che oscillano sempre fra il 5 e il 7».

All’inaugurazione della statua di Maradona, in novembre, era accanto a De Laurentiis e con Fabio Cannavaro: ha dato qualche consiglio...

«Aurelio sa bene cosa fare. Non mi permetto di dare consigli. Certo Fabio è uno cresciuto nell’ambiente ed è una persona molto intelligente, anche se ancora in Italia non ha allenato e gli manca un po’ di esperienza. Ma sono convinto che avrà una bella carriera pure in panca».

Comunque il “senso di appartenenza” serve in un club?

«Io ai tempi degli scudetti scelsi Allodi che era unico, come capacità. E i bravi dirigenti ci sono e servono eccome. Avevo anche Totonno Iuliano che in campo e poi fuori fu molto importante, proprio per il senso di appartenenza oltre alla grande personalità. Ora che ci penso però un consiglio a De Laurentiis voglio darlo...».

Quale?

«Per la prossima stagione ingaggi un giocatore di grande personalità che si faccia “sentire” nello spogliatoio e in campo. Serve a questa squadra, al di là del ruolo tattico che può avere. Certo Maradona era unico quando diceva ai compagni “se siete in difficoltà date la palla a me e ci penso io”. Ma esisteranno come personalità dei maradonini. Ecco il Napoli ne ha assolutamente bisogno».

Cosa la fa essere ottimista sullo scudetto?

«Innanzitutto l’essere tifoso e dunque ottimista per i colori della mia città. La forza della squadra di Spalletti. Il fatto che il Milan non segna più, perché si è affidata a un centravanti di 40 anni e alla lunga la cosa non può funzionare. E che Mourinho sia l’allenatore che più incide sulla squadra e la sua Roma può fermare l’Inter. A quel punto diventa fondamentale il recupero dei nerazzurri a Bologna e se qualche certezza vacilla...».

Effetto negativo dello stadio sul rendimento casalingo: pesa l’ambiente?

«Non credo influisca sulla squadra. La gente porta entusiasmo se le cose vanno bene. E come in tutte le piazze è suscettibile ai risultati. Ma la spinta non è mancata».

Partiamo dalla difficoltà a vincere in casa e dal fatto che quando è andato lei a Fuorigrotta si è visto il Napoli più bello: è disposto a tornare al Maradona?

Ride, l’ingegnere scaramantico. «Beh, ma c’è da dire che quella sera la Lazio rimase negli spogliatoi... Battute a parte sarei disposto a sacrificarmi anche se ora arriva la bella stagione e preferisco stare nella splendida Capri. Meglio la tv. Ne ho tre grandi a casa, ma due portano male. Vedo la partita solo sull’unico sul quale il Napoli vince. Naturalmente solo i primi tempi. Di più non ce la faccio...».

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