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Intervenuto ai microfoni del Secolo XIX, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha espresso le sue perplessità circa l'utilizzo del Var in questa stagione: "Sul Var bisogna fare un bel discorso complesso. Non può essere più il solo protagonista, ormai quando andiamo allo stadio sappiamo che c'è la possibilità di vedere due partite, una in campo e una televisiva. Non va bene, dobbiamo tornare a dare la fiducia principale agli arbitri che sono bravi e preparati".
Retromarcia sul Var?
"No, tutti l'abbiamo voluta questa novità ma doveva essere un correttivo, un aiuto aggiuntivo per l'arbitro. Adesso invece c’è un problema: non si può pensare di interrompere la partita sei-sette volte anche per episodi minimali, l’arbitro principale in questo modo perde l’autorità ed è lui che vive nell’anima del match e può sentirlo".
E Valeri non l'ha sentito?
"Quando abbiamo segnato il 2-2 il guardalinee si è subito diretto verso il centrocampo. Poi è intervenuto il Var ed è successo quello che sappiamo. Premetto che l' arbitro Valeri è bravissimo ma qui il discorso va oltre Juve-Samp: questo non è più solo calcio, è calcio rielaborato. Ridiamo a Cesare quello che è di Cesare, i nostri arbitri sono i più bravi del mondo ma adesso col Var anche loro troppe volte si trovano in difficoltà. C'è quasi una sorta di nevrosi nel cercare aiuto nella moviola, sta diventando uno strumento d'interpretazione e non di oggettività".
Giampaolo dice si utilizzava meglio l'anno scorso.
"La tecnologia aiuta, ma dietro una macchina c'èsempre un uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Bisogna adeguare il regolamento alle letture del Var, bisogna chiarire se un arbitro è "da campo" o è "da Var". Mi metto anch'io nei loro panni: una partita la dirigono in campo, l'altra dalla tv, con compiti contrastanti. Sono attori protagonisti o assistenti alla regia?".
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