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Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Andrea Ferretti, responsabile sanitario della nazionale, ha parlato così di quanto accaduto l'altro giorno a Christian Eriksen: «Se i calciatori sono addestrati per un intervento di pronto soccorso sul campo? Non sono necessari quei 10 secondi per salvare una vita bensì i primi minuti. Qualche nozione di base ce l’hanno, ma si tratta di nozioni molto elementari. Però quanto successo ieri potrebbe diventare lo spunto per andare un po’ più a fondo e organizzare per il futuro una maggiore preparazione del primissimo intervento da parte dei calciatori.
Per quanto possa fare la medicina, esiste sempre l’imponderabile. Meglio soffermarsi su quanto è stato fatto per salvare la vita del calciatore. Faccio parte della commissione medica della Uefa che da anni investe in questo e che aveva programmato proprio l’assistenza per tale tipo di eventi. Se Eriksen è ancora in vita, lo deve alla tempestività dei medici e all’organizzazione messa in atto dall’Uefa. La diffusione e l’uso del defibrillatore, questa è l’occasione per lanciare un appello affinché operatori e gente comune imparino i principi di base della rianimazione».
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