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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il professore di Coverciano Ferretto Ferretti ha parlato dei tanti infortuni in questo inizio di stagione:
«Non sono stupito. Giocare ogni tre giorni non è fisiologico. C’è chi riesce a recuperare bene, altri hanno bisogno di più tempo che però non c’è, ci sono impegni più stressanti per il muscolo che poi può infortunarsi nella partita successiva».
«Chi lavora poco nel periodo preparatorio rischia quando entra nel vortice. La partita è allenante ma non sufficiente per allenarsi nella continuità. Di sicuro i preparatori italiani sono attenti a tutto l’aspetto preventivo. Ma a volte non basta: l’infortunio muscolare non riconosce nessuno. Però una maggiore probabilità riguarda quelli con muscolatura esplosiva. E chi si è già infortunato rischia la ricaduta».
«Il turnover rispetterebbe un po’ più la biologia dei calciatori».
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