Intervistato ai microfoni de Il Giorno, l'ex difensore dell'Inter Riccardo Ferri ha parlato del derby che si giocherà domenica sera, analizzando il momento delle due squadre e tornando anche al passato.
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Ferri: “Il derby si deciderà sugli esterni. Skriniar una sorpresa, Spalletti bravo a…”
Così l'ex difensore dell'Inter sul derby
Ma è vero che un tempo vi tiravate pallonate con i milanisti durante il riscaldamento?
«Io personalmente no, in compenso non scambiavo mezza parola nemmeno con i compagni di nazionale come Baresi e Maldini. A dire il vero facevo lo stesso con mio fratello prima di Inter-Torino. Era un modo per rispettare la concentrazione dell’altro. Sentivamo certe partite molto più di quanto non accada oggi».
Perché?
«C’era il tetto dei tre stranieri, quelli come me giocavano il derby da quando avevano dodici anni. Un conto è essere una decina a far capire a tre giocatori cosa significa questa partita, un altro è una situazione in cui le proporzioni sono invertite...».
Oggi con quali motivazioni arrivano le due squadre all'appuntamento?
«Il Milan ne deve per forza avere di più, perché ha già uno svantaggio di sette punti in classifica. È lì che si decide la partita, perché l’Inter non dovrà avere meno rabbia e dovrà giocare con la razionalità di sa che oggi è davanti».
Si aspettava questa graduatoria dopo otto turni?
«Ero tra quelli che pronosticavano qualche difficoltà per il Milan, dovute alla necessità di dover amalgamare un gruppo con tanti volti nuovi, molti dall'estero. Soprattutto per loro non è facile capire cosa significa giocare in una squadra così importante».
È già una partita che rappresenta un bivio?
«Se dovesse perdere male lo sarebbe per i rossoneri. In caso di vittoria o di una sconfitta giocandosela fino in fondo sarebbe già diverso».
Finora il lavoro di amalgama è riuscito meglio a Spalletti che a Montella.
«Anche all'Inter mancano alcuni accorgimenti per cui serve tempo, come le distanze tra i reparti, ma la base è solida e l’avvio è stato importante a livello di risultati. Il tecnico è stato bravo a recuperare anche i giocatori che sembravano in partenza, come Perisic».
I nuovi come stanno andando?
«Skriniar benissimo, una lieta sorpresa. Ma la cartina di tornasole del lavoro di Spalletti è Dalbert: è indietro, ma sembra giochi col libretto di istruzioni in mano e infatti davanti fatica. Vuol dire che i giocatori seguono il tecnico. Tra i “vecchi” dell’Inter cito invece Handanovic e D’Ambrosio, che stanno facendo un grande campionato».
Dove si decide questo derby?
«Sugli esterni, soprattutto se il Milan schiererà Suso e Bonaventura, che fanno la differenza tanto quanto Perisic e Candreva».
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