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Lunga intervista rilasciata da Riccardo Ferria Tuttosport in vista di Inter-Torino. Il doppio ex di turno ha raccontato cosa significhi per lui questa partita:
«Inter-Torino non mi lascia mai indifferente. Ricordo nitidamente il Toro: avevo 13 anni, partivamo da Crema con la mia famiglia e arrivavamo con la nostra Mini Minor blu e bianca in via Goito a Torino, dove viveva Giacomo. Passavamo un po’ di tempo con lui e io andavo al Filadelfia: mi sembrava di essere sulla Luna, lì per la prima volta mi sono affacciato al calcio seguendo il sogno di mio fratello. Ho visto da vicino gente come Rabitti e Vatta e pochi anni dopo mi sono ritrovato anch’io in Serie A con l'Inter: ancora non posso crederci».
Il presente: come le sembra l'Inter di oggi? Completa o incompiuta?
«Ho negli occhi la partita contro l’Atalanta: l’Inter ha giocato con più equilibrio ed è forse la prima vera gara in cui si è vista quella che sarà l’impronta della squadra da qui a fine stagione. Sono stati fatti grandi passi avanti sul piano del gioco e soprattutto in fase di non possesso: non so quale sia la squadra più forte della Serie A, ma so che l’Inter è da scudetto. Il campionato sarà più equilibrato del solito, anche per i piazzamenti europei e sono convinto che quest’anno trionferà anche chi avrà più fortuna: la variabile Covid ha sconvolto gli equilibri».
Quanto si vede la mano di Conte?
«Un allenatore più bravo di Conte non c’è per questa Inter: è anche migliorato sul piano della comunicazione. E’ entrato nella testa e nel cuore dei tifosi: se riuscirà a vincere, entrerà anche nella storia. Può farcela».
L'Inter riabbraccia Lukaku.
«E' un giocatore fondamentale. Il suo rientro dall’inizio farà la differenza. Non è solo un goleador, ma è anche un uomo squadra. Leader anche per le bellissime parole che spende per i compagni: ce ne sono davvero pochi completi come Lukaku. E con Lautaro Martinez forma una coppia micidiale, praticamente unica in Europa».
Eriksen, però, è ancora un pesce fuor d'acqua.
«Su Eriksendico una cosa sola: è finito il tempo del rodaggio. Di lui non abbiamo ancora visto nulla in Italia: per le qualità che ha, non può essere un giocatore normale, per cui ha l’obbligo di fare di più».
Come finirà Inter-Toro?
«Non sono bravo a sbilanciarmi, per cui resto abbottonato. Dico che l’Inter non può più fare passi falsi, ma attenzione al Toro. E’ in ripresa, ma mi aspetto tanto dai nerazzurri. Conte avrà il sangue agli occhi perché sa che una vittoria è indispensabile».
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