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Ferri: “Questa Italia vince e convince. Europeo ricco di talenti. Locatelli, Barella…”

Gianni Pampinella

Intervistato dal Giornale, Riccardo Ferri fa il punto sulla Nazionale di Mancini impegnata all'Europeo

Intervistato dal Giornale, Riccardo Ferri fa il punto sulla Nazionale di Mancini impegnata all'Europeo. Gli azzurri hanno stupito per questo avvio: 3 vittorie in tre gare e adesso arriva l'Austria. "Questo traguardo è figlio di un percorso dove sono state fatte delle scelte che inizialmente, per certi versi, sembravano azzardate. Mancini è stato molto bravo a selezionare i ragazzi e grazie al suo intuito è riuscito a costruire un gruppo forte e di prospettiva. Questa Italia vince e convince. Oggi ha preso consapevolezza dei propri mezzi e mette in pratica i consigli del tecnico: gioco offensivo e mai arretrare nella propria metà campo".

In molti hanno paragonato questa nazionale a quella delle Notti magiche, che tu conosci molto bene.

"Quando i ragazzi hanno intonato le note della canzone di Bennato, "Un'estate italiana", ho rivissuto le emozioni di allora ed è stato un momento bellissimo per me. L'Italia di "Notti magiche" purtroppo non ha vinto il mondiale, ma nonostante ciò ha lasciato nel cuore e negli occhi degli italiani qualcosa di straordinario. Lo stesso potrà farlo la squadra di Mancini che ha diverse similitudini con l'Italia di Azeglio Vicini come l'attaccamento alla maglia, la voglia di vincere e di emozionare il pubblico italiano".

La prossima avversaria dell'Italia sarà l'Austria. Vedremo una squadra diversa per atteggiamento in campo?

"Non credo. Mancini ci ha mostrato che pur cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. L'ampio turnover visto contro il Galles non ha minimamente intaccato quella che è la mentalità "manciniana" e perciò non credo che il mister cambi tattica contro l'Austria".

Italia '90 fu una vetrina importante per diversi giocatori come Baggio e Schillaci. La storia può ripetersi?

"Questo Europeo è ricco di talenti e tra i tanti forse Locatelli, Spinazzola, Barella e anche lo stesso Donnarumma - chiamato poche volte in causa -, possono essere quelli che più degli altri hanno attirato i riflettori".

(il Giornale)