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Intervistato dai tifosi nerazzurri, l'ex difensore dell'Inter Riccardo Ferri ha partecipato a "Inter Calling Club" e ha raccontato i momenti più belli: "Sono parecchi, ma i due che ricordo con grande emozione fu quando venni chiamato a 18 anni ad esordire ed ho avuto la possibilità di giocare in Serie A con compagni straordinari che solo fino a pochi anni prima ci giocavo con le figurine. E’ stato il sogno di un bambino che è riuscito a realizzare quel sogno. L’altro è indubbiamente la vittoria del campionato in casa col Napoli quando riuscimmo ad aggiudicarci un campionato straordinario, vinto meritatamente, quello dei 58 punti quando c'erano ancora i due punti, con grande qualità e qualità sul campo".
Sui migliori compagni Ferri non ha dubbi: "Tre, tutti tedeschi. Uno è Rummenigge a cui do degli alibi: ha fatto vedere cose mai viste, ma aveva un problema alla caviglia che lo condizionava molto. L’altro è Brehme, secondo me uno dei giocatori che ho visto usare due piedi in maniera indifferente. Uno non sa distinguere quale sia il piede destro o sinistro da come calciava. In prima posizione Matthaus, colui che riusciva a ribaltare le situazioni e le partite. Era uno che sapeva fare le due fasi in una maniera incredibile. Nell’ultimo periodo della carriera ha giocato da libero e la dice lunga sulle grandi capacità tattiche, fisiche, tecniche, grande personalità. È l’unico che mi dava l’idea che quando gli passava qualcosa nella testa cambiava il ritmo delle partite e cambiava anche noi. Ci trascinava e riusciva a fare la differenza".
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