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Riccardo Ferri, dopo aver seguito il match di Champions League, ha commentato negli studi di Inter TV la vittoria dell'Inter sul Tottenham: "La squadra ha avuto una reazione impensabile. Già si pensava alle critiche in tribuna, invece c'è stata una reazione di gamba e di testa. Nell'azione in cui Icardi prende un colpo alla schiena, ritarda e fa un gol straordinario con un fantastico gesto atletico. Lì è cambiata la partita e poi c'è stata la voglia di fare risultato. Un risultato straordinario. Il pubblico aspettava un segnale della squadra per alzarsi in piedi e farsi coinvolgere nell'azione. Al gol di Icardi il pubblico è stato il dodicesimo giocatore in campo. Una gioia immensa, ci siamo abbracciati tutti: io ero al numero 70 e mi sono trovato al numero 40. Eravamo tutti noi ex, i giocatori del Triplete, di Inter Forever. Una serata straordinaria. Bisogna correggere un po' il tiro. Al di là della stanchezza nel finale non è cambiata molto rispetto al Parma. Spreca troppe energie e si allunga. Fa più fatica. L'Inter è una squadra che ti dà e che ti toglie. Poche le conclusioni nella porta avversaria. Icardi abbiamo visto che la condizione non è ancora ottimale, ci si arriva anche attraverso le emozioni della Champions League. Tanti piccoli particolari da rivedere, siamo ancor talenti nel produrre gioco e nell'aggredire. Ad oggi siamo ancora un cantiere aperto da costruire. Nainggolan mi piace, anche stasera. Ha una forza incredibile nell'aggredire l'avversario. Vecino? Ci ha portato in Champions League e ci ha fatto rimanere. A Vecino si può dire solamente grazie. Lui dopo il Mondiale ha avuto abbastanza problemi, aspettiamolo. Gli esordienti si sono comportati bene. Nelle file dell'Inter ci sono tanti nazionali, pesa meno rispetto ad un giovane esordiente. Credo abbiano fatto bene. Il segnale che balza all'occhio è che la squadra deve crescere nella consapevolezza dei propri mezzi. A partire già dall'allenamento di domani. Politano l'ho visto bene, deve crescere e andare a supportare i giocatori per dialogare. Lui non è quello che salta l'uomo anche se a Sassuolo aveva i giocatori molto vicini e molto attenti alle sue capacità individuali. Bisogna aiutarlo a crescere. Luciano non è l'ultimo arrivato, saprà come lavorarci."
(Inter TV)
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