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"Quello del portiere è un ruolo ingrato". Fabrizio Ferron, ex estremo difensore e ora preparatore dei portieri dell'Italia Under 19, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport. Dopo gli ultimi errori - da Meret a Radu e Buffon - l'ex numero uno ha spiegato quanto sia delicato il ruolo del portiere.
Il passaggio da spettatore a titolare tutto d’un colpo rischia di essere traumatico?
"In generale, e il concetto va esteso a tutti i giocatori, è solo il campo a dare continuità. La miglior palestra è sempre l’avversario. Sono i tempi della gara a fare la differenza. Lo studio delle situazioni tramite i video è molto importante, però poi la partita sa dare emotività e motivazioni che servono".
Perciò il lavoro di un preparatore dei portieri è diventato doppio?
"Lo impongono le logiche del calcio. Ci sono due fasi diverse dell’allenamento: la prima riguarda noi con un discorso più tecnico e analitico, poi c’è il piano-gara. Lì rientra la tattica condotta dall’allenatore, con i tempi e gli spazi che ha la squadra. A quel punto subentrano le idee tecniche in funzione dei giocatori che si hanno".
Il coinvolgimento dei portieri non è più una novità, in partita: si gioca a tutti gli effetti in undici.
"È tutto più diretto: la manovra non si sviluppa solo in verticale con la palla lunga sull’attaccante come avveniva prima. Il portiere diventa un uomo in più, e ogni squadra tende a fare questa costruzione. Per noi il lavoro è cambiato molto: si partecipa all’azione con pregi e difetti. E i relativi rischi presi. Poi è chiaro che certe scelte si fanno al momento. Tante volte vediamo il difensore giocare la palla all’indietro, creando difficoltà al compagno. In alcuni casi succede che il pallone salti mentre si sta calciando, e lo svarione è questione di un attimo".
Quindi un portiere non abituato a usare i piedi viene visto come un punto debole?
"Diciamo che l’attenzione e la lente d’ingrandimento il portiere ce l’ha subito addosso. Però a turno hanno sbagliato tutti. Col tempo i portieri hanno saputo adattarsi. Restando nella normalità. Bisogna tenersi lontano dagli eccessi, in un senso o nell’altro. Proprio perché queste situazioni possono capitare, e l'errore di un portiere risalta di più".
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