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Dopo la festa a San Siro e la consegna del trofeo scudetto davanti a tutti i tifosi, ieri altra festa per la seconda stella conquistata dall'Inter. Al Castello Sforzesco l'evento privato per giocatori, club, dipendenti e vip.
"Oltre 700 gli invitati (solo i dipendenti sono 400), tra cui anche Malagò, Mentana, Max Pezzali, Zenga, Vieri e Galante. Cocktail dinner con antipasti, risotto giallo, pasta al pomodoro con burrata (ma senza basilico a comporre il tricolore), spezzatino con polenta e dolci assortiti. Giocatori e istituzioni sono entrati dal retro. Il presidente del Senato Ignazio La Russa e il console cinese tra i pochi col permesso di arrivare fino a dentro in auto. Ci ha provato pure Lautaro, con Sommer e rispettive compagne, ma anche il capitano ha dovuto fare un pezzo a piedi sotto alla pioggia. Acerbi e Audero, quasi fosse un appello in ordine alfabetico, i primi ad arrivare", racconta La Gazzetta dello Sport.
"Thuram buon ultimo e con un look meno trasgressivo di quello mostrato di recente al Gentleman. Inzaghi ha firmato autografi ai pochi tifosi rimasti sotto alla pioggia, Bonolis ha piazzato due battute molto interiste e poi in sala ha duettato proprio con Tikus: «Tuo padre domenica mi ha visto fumare una sigaretta e ha detto che non va bene». La replica del francese: «Lui crede che siano tutti figli suoi». Poi Thuram ha potuto saltare liberamente al ritmo di “Chi non salta juventino è” senza prendersi lo scappellotto di Lilian, come successo al Meazza. Tutti i giocatori sul palco tra canti e sfottò, con Barella che prende in giro Calha, Frattesi ad applaudire Asllani («Quanti scherzi ha sopportato in questi mesi») e Dimarco, tra i tanti con giacca bistellata, a lanciare cori come se non ci fosse un domani. Tutti a nanna prima di mezzanotte. Per le feste può bastare così", scrive Gazzetta.
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