Attraverso il proprio spazio sul Sole 24 Ore, il noto giornalista Carlo Festa ha voluto rendere chiara la situazione finanziaria dell'Inter, anche in merito all'articolo denigratorio uscito nella giornata di ieri (LEGGI QUI LA REPLICA DEL CLUB): "L’Inter ha al 30 giugno 2017 637,5 milioni di debiti complessivi ma c’è da dire che ben 221 milioni (oltre un terzo dunque) erano “debiti verso soci per finanziamenti”. Al contrario i debiti finanziari ammontavano a 208 milioni, cioè il debito residuo verso Goldman Sachs che è stato rifinanziato un mese e mezzo fa attraverso l’emissione del bond da 300 milioni. I debiti verso società di calcio (per la campagna trasferimenti giocatori) risultavano invece a 112,5 milioni a fronte di crediti per 93,84 milioni: il saldo è dunque di 18,66 milioni. I debiti verso i fornitori ammontavano a 64,52 milioni a fronte di crediti verso clienti per 50,97 milioni (i debiti commerciali netti erano pertanto 13,55 milioni).Ora bisogna fare una distinzione: i debiti che possono mettere sotto pressione finanziaria un’azienda sono quelli bancari oppure quelli dovuti all’emissione di bond. In questo caso l’Inter ha rifinanziato il suo debito (con scadenza 2022) tramite un’emissione di 300 milioni. Non ha più debito bancario con Goldman Sachs. E inoltre i debiti verso fornitori sono quasi compensati dai crediti, come pure i debiti verso altre società di calcio.
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Festa (Sole24Ore): “Inter, il debito da tenere d’occhio è quello del bond. Suning…”
Questa l'analisi dell'esperto del Sole 24 Ore
C’è poi il prestito soci (quindi da parte di Suning) per 221 milioni. In questo caso Suning ha dovuto finanziare il club, in quanto non ha potuto fare aumenti di capitale perché l’azionista di minoranza Erick Thohir si andrebbe in questo caso a diluire. Quindi i soldi sono prestati da Suning peraltro a interessi abbastanza bassi. In definitiva questo è sì un debito - continua Festa -, ma è facilmente risolvibile in futuro e potrebbe essere trasformato in capitale dalla stessa Suning. In definitiva il debito da tenere sott’occhio dell’Inter è di 300 milioni, cioè quello del bond con scadenza 2022. C’è da fare però una considerazione. Suning, cioè l’azionista, fino a quando avrà voglia, potrà garantire per l’Inter: ha parecchi soldi e i prestiti soci lo dimostrano. La vera certezza è che le proprietà cinesi, tanto decantate, non hanno portato la montagna di soldi che si pensava ma parecchi debiti. L’epoca dei Moratti e dei Berlusconi che spendevano i loro soldi è finita insomma. La vera scommessa sarà gestire talmente bene nei prossimi anni Milan e Inter da riuscire a creare un circolo virtuoso. Il Real Madrid del resto, anni fa, era un club assai indebitato. Oggi ha solo 10 milioni di debiti e un fatturato di 700 milioni. Milan e Inter dovranno dunque diventare modelli di gestione e sfruttare il valore del brand. Con o senza i cinesi".
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