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Figc, allo studio due soluzioni drastiche per “reitalianizzare” la Serie A

«Vista dall’estero, la serie A ha perso valore tecnico. E per i nostri giovani è sempre più dura: più del 50% dei calciatori sono stranieri» le parole dell’ex juventino Giaccherini si legano a doppio filo con le due nuove...

Lorenzo Roca

«Vista dall’estero, la serie A ha perso valore tecnico. E per i nostri giovani è sempre più dura: più del 50% dei calciatori sono stranieri» le parole dell'ex juventino Giaccherini si legano a doppio filo con le due nuove soluzioni allo studio in FIGC. La prima è l’introduzione del limite minimo di italiani nella formazione iniziale, già dalla prossima stagione: almeno 4 sempre in campo tra gli 11 (e se uno viene sostituito, va subito rimpiazzato da un altro) per arrivare via via all’obbligo dei 6 su 11, che potrebbero passare addirittura subito, dal 2015-16: in questo caso, però, non ci sarebbe l’obbligo di usare solo gli italiani per sostituire chi esce tra i 6 di partenza. La misura protezionistica non sarebbe passibile di ricorsi legali: non intacca la libera circolazione dei comunitari, il cui tesseramento resterebbe illimitato. La seconda modifica allo studio riguarda gli extracomunitari: per evitare il più possibile “bidoni” ingaggiati talvolta per oscure ragioni affaristiche, la loro idoneità tecnica verrebbe vagliata, come in Inghilterra, da un’apposita commissione che ne studi il curriculum. Completerebbero il quadro la riforma dei settori giovanili e la creazione dei centri federali.