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FIGC, via norme sulla “discriminazione territoriale”, accolte le richieste dei club

I club lo hanno chiesto per mesi, per tutta la passata stagione hanno invitato la Federazione a rivedere le norme sulla “discriminazione territoriale” che tante “stragi”, tanti problemi e tante squalifiche hanno apportato...

Dario Di Noi

I club lo hanno chiesto per mesi, per tutta la passata stagione hanno invitato la Federazione a rivedere le norme sulla "discriminazione territoriale" che tante "stragi", tanti problemi e tante squalifiche hanno apportato alle varie società, e così il tema è stato subito inserito tra gli argomenti da trattare nel primo consiglio federale dell'era Tavecchio, andato in scena quest'oggi.

Il Consiglio è intervenuto con urgenza sulle norme e, con effetto immediato, ha cancellato la "discriminazione territoriale" ed ha eliminato la voce che attribuiva le colpe di determinati atteggiamenti direttamente alle società per "responsabilità oggettiva".

Come riporta Panorama.it, "non costituisce più un comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, quella condotta che, ex art. 11 del Codice di Giustizia Sportiva, era da considerarsi, direttamente o indirettamente, di "origine territoriale". In più, "l'offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale" viene cancellata dall'art. 12 (prevenzione di fatti violenti) come causa di responsabilità oggettiva delle società".