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Il portoghese ex Inter Luís Figo pensa che la inchiesta che coinvolge Michel Platini non toglierà credibilità alla candidatura alla presidenza FIFA della sua mano destra, Gianni Infantino, e parla anche di altro
«Tutto il mondo conosce la statura e il rigore lavorativo di Gianni Infantino. Vive per il suo lavoro e si è sempre destreggiato brillantemente in tutte le funzioni esercitate. Ho deciso di appoggiarne la candidatura alla FIFA perché è un grande lavoratore e appassionato di calcio. Non rischia di essere coinvolto in manovre losche».
Lei si è ritirato dalla candidatura per tale ruolo a maggio. Perché? «Non mi hanno fatto parlare, dando la parola solo a Blatter. Si era organizzato una specie di atto di appoggio a Blatter, ho sentito alcuni presidenti di federazioni parlarne come se fosse Gesù Cristo o Maometto. Ora mi sento a mio agio appoggiando Gianni Infantino. Darà la parola ai giocatori. Bisogna dotare l'organizzazione di meccanismi che permettono di combattere contro la corruzione e la mancanza di democrazia. Dopo si deve sviluppare il calcio, che è lo sport più popolare al mondo ma senza restare sotto l'ombrello dello statuto».
Pensa che sia una buona idea fare un campionato del mondo nel Qatar, nonostante i sospetti di corruzione e un caldo soffocante? «Il calcio deve arrivare in tutti gli angoli del mondo e le popolazioni del Medio Oriente hanno già dimostrato che lo adorano. Certo, dobbiamo proteggere i giocatori e il gioco. In estate ci sono temperature elevatissime, ma in inverno il clima è ottimo. Riguardo l'assegnazione al Qatar del Mondiale del 2022 mi auguro che siano divulgate tutte le informazioni e le inchieste. Se sarà provato che tutto si è svolto in modo regolare sono convinto che sarà un campionato esaltante».
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