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Figo: “Voglio la FIFA per cambiare il calcio. Blatter? Paura zero. Non sono pazzo…”

Dario Di Noi

Direttamente da Wembley, dove ieri ha presentato la sua candidatura alla presidenza della FIFA, Luis Figo ha concesso una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca. “Wembley è il miglior posto possibile per questo”, ha commentato...

Direttamente da Wembley, dove ieri ha presentato la sua candidatura alla presidenza della FIFA, Luis Figo ha concesso una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca. "Wembley è il miglior posto possibile per questo", ha commentato l'ex numero 7 nerazzurro prima di cominciare la chiacchierata con Marca. Poi, via all'intervista...

Che le è passato per la testa per candidarsi a presidente della FIFA? La possiamo bollare come pazzo?

“No, è una decisione pensata, meditata dopo aver assistito al deterioramento della FIFA. Le proteste che si sono fatte in Brasile, la mancanza di trasparenza... Dopo aver parlato con molta gente del calcio, ho deciso che era arrivato il momento di cambiare”

Lottare contro il potere si presume duro, no?

“Chiaro, però è bene per il calcio che ci sia dibattito, che ci siano vari candidati. Sicuro che per il futuro dell’organizzazione tutto questo sarà un bene. Tutto sarà molto più chiaro”

Hai paura di Blatter?

“No, per niente. Non ho paura di Blatter. Lo rispetto perché ha fatto cose molto buone per il calcio negli ultimi anni, però è arrivata la sua ora e quella di un cambio della struttuta della FIFA”

Le sembra normale che gli atleti abbiano un ruolo così minimo nell’elezione del loro presidente?

“Normale è lasciare il calcio e passare a fare l’allenatore, però non tutti la pensano allo stesso modo. Molti vogliono restituire, da dirigenti, tutto quello che il calcio gli ha dato. C’è più preoccupazione. Votano le federazioni, non dimentichiamolo. Appoggio dei calciatori? E’ un bene perché sanno che vogliamo migliorare il calcio. Voglio che si parli di calcio, di sport e non di successo”

Conta sul sostegno dei suoi ex compagni?

“Ho l’appoggio di tutti i miei ex compagni e anche di quelli che non lo furono praticamente. Alcuni non vogliono rivelarsi, mentre altri si”

Chi c’è dietro la tua candidatura?

“Luis Figo. Per tutta la mia vita sono stato indipendente. L’ho dimostrato”

Chi paga le tappe della candidatura?

“Ho guadagnato abbastanza denaro e l’ho amministrato in maniera tale da potermi pagare i vari viaggi. La Federazione Portoghese mi fornisce una logistica, ma niente di più”

Che ruolo giocano I club?

“Tutti devono giocare un ruolo importante nel ricambio. Voglio che esista un gruppo di lavoro perché poi ci sia una collaborazione totale tra tutti i settori: calciatori, allenatori, dirigenti, club…”

L’hanno sorpresa i problemi che hanno coinvolto la FIFA negli ultimi anni?

“Si, è uno dei motivi che mi hanno portato a candidarmi”

Crede che un suo trionfo sarebbe un trionfo per il calcio, e pensa che sarebbe una vittoria dipinta di verde?

“Non sono un giocatore, sono in un altro processo, voglio presiedere la FIFA per cambiare il calcio. Voglio che la gente mi veda come un ex giocatore che desidera servire il calcio. Ho le idee molto chiare”

Ha già viaggiato in Africa alla ricerca di voti…

“Ci sono molte barriere che devono essere abbattute”

La FIFA è un mondo a parte?

“Bene, lo trasformeremo. E’ una bella esperienza. Voglio che si parli solo di calcio e che si dimentichino gli scandali e la trasparenza”

Le suona bene questa del Sig. Presidente?

“Al momento, lo sono della mia Fondazione”

Hanno vacillato i suoi compagni?

“Già lo sapevano (ride). Dal primo giorno”