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MILAN, ITALY - JANUARY 15: Lautaro Martinez of FC Internazionale get on the plane during the Inter travel to Riyadh for the EA Sports Supercup match between AC Milan and FC Internazionale at Malpensa Airport on January 15, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
Mercoledì in Arabia il derby tra Inter e Milan per assegnare la Supercoppa. L'Inter spera di non avere più cali di tensione e di portare a casa il primo trofeo della stagione.
"Bisogna fidarsi di questa Inter, che a Riad punta al terzo trofeo della gestione Inzaghi? A giudicare dalle ultime uscite contro Monza, Parma e Verona qualche dubbio è legittimo, soprattutto rispetto alla prima partita dell’anno, vinta contro il Napoli con merito, determinazione e qualità. Non esiste un’unica versione dei nerazzurri, anche se nelle ultime dieci partite ne hanno vinte otto, perdendo con la Juventus e pareggiando in Brianza fra errori arbitrali e demeriti. Senza dimenticare gli ottavi di Champions raggiunti superando il Barcellona, che avrà tanti difetti ma è pur sempre in testa alla Liga", riporta il Corriere della Sera.
"Lo stesso Inzaghi sabato notte dopo la vittoria striminzita sul Verona, l’ha ammesso: «L’avversario ti stimola». Soprattutto se gli scontri diretti fin qui sono andati più male che bene, come testimoniano i k.0. con Milan, Lazio, Roma e appunto Juve. Quindi è lecito pensare che mercoledì nel derby di Supercoppa l’Inter tornerà, o almeno proverà a tornare a pieno regime, dopo una settimana con le marce basse, anche a causa di acciacchi e infortuni".
"Il filo conduttore, quella elettricità che tiene accesa l’Inter anche nelle serate normali, è sempre Lautaro. A due minuti dal novantesimo come in Coppa o tre minuti dopo il calcio d’inizio, poco cambia per il Toro, campione del mondo ma con la fame di chi si è fatto soffiare il posto da titolare da Julian Alvarez in Qatar: un mix di sentimenti contrastanti che ha aumentato l’orgoglio e anche la rabbia dell’attaccante che assieme a Dzeko sta compensando l’assenza infinita di Lukaku e la latitanza altrettanto lunga di Correa", precisa il quotidiano.
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