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Simone Inzaghi e Vincenzo Italiano si affrontano domani nell’ultimo atto di Coppa Italia a Roma. Ma per entrambi non sarà l'unica finale della stagione. Inzaghi sarà impegnato nella finale di Champions contro il City, Italiano in quella di Conference contro il West Ham.
"Inzaghi non si discosta mai dal 3-5-2, se non in rare occasioni a gara in corso e quando l’ha fatto, non ha ottenuto risultati tali da convincersi al cambiamento in pianta stabile. Italiano quest’anno è partito con il 4-3-3 poi ha virato sul 4-2-3-1. Sulle linee difensive, a tre l’una e a quattro l’altra, si scaricano le differenze tra due universi poco paralleli. Qualcosa di comune affiora, in certe variazioni “posizionali” e nei palleggi dal basso, ma parliamo di due squadre e di due allenatori diversi. L'Inter si adatta ai movimenti dell’avversario e lo colpisce di conseguenza. Letale nelle ripartenze lunghe, quando vola sulle ali di Dumfries e Dimarco, riempie l’area con gli inserimenti di Barella e Mkhitaryan o innesca Lautaro", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Domenica al Maradona l’Inter ha subito il Napoli e, in dieci per l’espulsione di Gagliardini ,è riuscita lo stesso a segnare il gol di un 1-1 molto temporaneo. Questo per dire che l’Inter inzaghiana conforma la propria strategia a chi le sta davanti. Si difende da chi attacca e riparte; attacca chi si difende. Italiano vuole che la Fiorentina aggredisca in alto e sottragga spazi e linee di passaggio agli avversari. Non è detto che ci riesca sempre ed è impossibile che possa farlo per 90 minuti, ma la Fiorentina di Italiano ha l’istinto del lupo, morde per non essere morsa".
"Sia l’Inter sia la Fiorentina praticano la costruzione dal basso. Due squadre “palleggianti,” l’Inter un po’ di più se guardiamo al possesso palla medio: 31 minuti e 23 secondi contro 29’ e 57”, secondo i dati della Lega. Inzaghi e Italiano si sono sfidati per sei volte e il bilancio pende dalla parte dell’interista: 4 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Proprio l’ultima partita, Inter-Fiorentina 0-1 del 1° aprile scorso, è coincisa con il primo successo di Italiano su Inzaghi, raggiunto con una tattica abbastanza chiara: intasamento del centrocampo interista, con la squadra di Inzaghi costretta a ripiegare sul cross lungo dalle fasce come risorsa", chiude Gazzetta.
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