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Fiorentina-Inter, la serata più difficile per Borja Valero: cori, maschere e striscioni

Matteo Pifferi

L'analisi della prestazione 'atipica' dello spagnolo

Il Corriere Fiorentino in edicola quest'oggi analizza la partita speciale di Borja Valero che, dopo anni memorabili a Firenze, ha deciso in estate di accettare la proposta dell'Inter. Ieri, per la prima volta è tornato nella cittadina toscana da avversario.

"Di tutti gli ex in arrivo al Franchi in questa stagione, Borja Valero era certamente il più atteso. La separazione avvenuta in estate ha segnato uno dei momenti più tesi della rivoluzione viola, e il suo ritorno da avversario ha tenuto banco per tutti i giorni precedenti alla sfida di ieri. E come previsto quella che è stata la sua curva per cinque stagioni lo ha voluto omaggiare a più riprese, a conferma di un rapporto andato ben oltre l’addio consumato in estate. Anche perché se dentro lo stadio per lo spagnolo ci sono stati solo applausi e qualche coro, fuori dal Franchi uno striscione firmato «unonoveduesei» confermava gli strascichi polemici della sua cessione all’Inter. «Una società di pagliacci non sa riconoscere un uomo vero, bentornato Borja Valero» recitava lo striscione appeso davanti all’entrata della Curva Fiesole, in piena linea con la contestazione che una parte del tifo viola sta portando avanti da mesi. Il club manager Antognoni, prima del fischio d’inizio, torna sulla vicenda parlando di «una scelta reciproca» ma intanto, sui gradoni del Franchi, si notano le maglie dello spagnolo ai tempi della Fiorentina. Non solo i tifosi della curva hanno però voluto omaggiare il suo ritorno, visto che gli amici di sempre hanno ideato anche altro. In particolare i genitori dei compagni di squadra del piccolo Alvaro, ai tempi della Settignanese, hanno pensato di stampare alcune maschere con il volto del centrocampista, facendosi poi immortalare in una foto pubblicata dalla moglie Rocìo sul proprio profilo instagram".

APPLAUSI E CORI - "Poi, dopo gli applausi nel riscaldamento dai settori di tribuna e maratona oltre al coro della curva «c’è solo un Borja Valero», la partita. Spalletti lo piazza nel mezzo del trio offensivo alle spalle di Icardi, in un ruolo simile a quello in cui lo faceva giocare Sousa, quando lo schierava dietro a Kalinic. La serata di Borja comincia con una rarità, un’ammonizione per fallo su Pezzella che arriva sul primo duello, dopo appena cinque minuti. Per lui si tratta della seconda ammonizione stagionale, la terza considerando anche quella in Coppa Italia contro il Milan, che conferma le difficoltà sue e della sua squadra per tutto il primo tempo. La Fiorentina non concede spazi e riparte, tanto che lui per primo quando arriva al limite dell’area è costretto a cercare assistenza, mentre è tutto più facile quando si limita a smistare palloni. Grazie al gol di Icardi in apertura di ripresa la partita si fa in discesa anche e soprattutto per lui che mette in cassaforte il pallone con il giropalla senza rinunciare a qualche sortita. Rischia il 2-0 con un colpo di testa insidioso ma fuori di poco. Poi ci pensa Simeone a siglare il pari. Al fischio finale ha salutato la Maratona, ha abbracciato staff ed ex compagni, mentre uno striscione gli ricordava che «questa è sempre casa tua». E uno sguardo rivolto alla Curva Fiesole prima di prendere la via degli spogliatoi. Da oggi Borja si godrà qualche giorno di vacanza in città, insieme alla moglie Rocìo che oggi correrà la Maratonina di Befana dell’Isolotto, e potrà ricordare a lungo l’accoglienza ricevuta".

(Corriere Fiorentino)