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Tra i tifosi dell'Inter pronti a esultare questa sera c'è anche il grande Fabio Fognini. Il tennista, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della grande sfida col Barcellona:
Pronto Fabio?
«Sì, eccomi scusa, sto andando a Lourdes».
Come?
«Sì, per Inter-Barcellona».
Beh, però a San Siro arriva un Barça già qualificato...
«Ma è sempre una grande squadra, speriamo che non venga con intenzioni troppo serie, sarà in ogni caso durissima».
Lei è un atleta top: è davvero possibile che nello sport le motivazioni annullino il gap tecnico? Le è mai capitato?
«Certo che sì, l’adrenalina è tutto, in campo le distanze possono accorciarsi in determinate situazioni. Poi, per carità, a volte si fa flop e si sbaglia match. Ma con l’allenatore che abbiamo, non credo ci sia questo rischio onestamente».
Chi la può far vincere questa partita all’Inter?
«Naturale pensare a Lukaku e Lautaro e ai loro gol. Ma credo che un ruolo decisivo lo giocheranno i centrocampisti, dovranno almeno far partita pari col Barcellona e non sarà semplice. Sono combattuto: da una parte da amante del calcio avrei sperato di vedere in campo i migliori, Messi ad esempio. Dall’altra, da interista, è innegabile che sia un vantaggio non vederseli contro. Ma ci saranno comunque dei campioni: Suarez e Griezmann, ad esempio».
Sarà assente Piqué. Secondo lei è più bravo come difensore o come organizzatore di Coppa Davis?
«Beh, il suo mestiere è il primo... Diciamo così: il primo anno va lasciato andare, gli va concesso di commettere errori. Se poi mi chiedi un parere, a me questa formula di Davis non piace».
Federer, Nadal o Djokovic: giocando sul parallelo, battere il Barcellona per l’Inter vorrebbe dire aver sconfitto quale di questi tre campioni?
«Boh, tra i tre direi forse Federer. È difficile, è molto dura ragazzi. Servirà un miracolo sportivo, ecco, la definizione giusta è questa».
È sorpreso dal rendimento così alto di Lautaro? Cosa è cambiato dalla scorsa stagione?
«Semplice: Spalletti non lo faceva giocare... A parte questo: è stato bravo, ha atteso il suo momento, se la sta giocando alla grande, felice che lo faccia per l’Inter».
Lukaku ha già fatto dimenticare Icardi?
«Come ci si può sorprendere del belga? Ha già giocato in un top club, non era mica uno sconosciuto prima di arrivare a Milano. Sull’addio di Icardi hanno pesato cose interne, nei rapporti tra la società e lo stesso giocatore. Giusto rispettarle. Ma Icardi resta un campione, non a caso sta facendo bene anche a Parigi».
Il pubblico dell’Inter ormai canta «Antonio Conte salta con noi». Cosa ne pensa?
«È un allenatore top a livello europeo, lo sta dimostrando anche qui: ha cambiato la squadra, ha stravolto un insieme di cose. è un sergente di ferro».
Ecco: fosse un coach di tennis, lo vorrebbe al suo fianco?
«Certo, sarebbe interessante. Mi piacciono gli allenatori con la cazzimma, quelli con cui ci sono scambi di opinioni forti, è proprio il tipo di coach che serve a uno come me».
Porterà l’Inter allo scudetto già quest’anno?
«Piano, piedi per terra. La Juve è ancora di un altro pianeta».
Non è scaramanzia questa?
«No no, è la realtà. Unita alla speranza che aumentino i loro passi falsi».
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