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Un miliardo di euro. È la stratosferica cifra che il Real Madrid ha speso per rinforzarsi negli ultimi 10 anni, ovvero dall'arrivo di Florentino Perez per la prima volta alla presidenza del più titolato club spagnolo. Non c'è nessuna società al mondo al mondo, secondo il quotidiano iberico Marca, che abbia investito una simile cifra per rinforzare l'organico nel nuovo millennio. Il traguardo "prestigioso" è stato tagliato nella campagna acquisti ancora in corso. I merengues hanno messo a disposizione del tecnico Josè Mourinho una pattuglia di volti nuovi: Angel Di Maria, Angel Canales, Pedro Leon e Sami Khedira. In attesa, magari, di qualche altro colpo ad effetto. I 1.022 milioni di euro sono stati spesi anche con la collaborazione di Ramon Calderon, presidente tra il 2006 e il 2009 prima del ritorno di Don Florentino. La montagna di denaro supera largamente quanto sborsato dalla dirigenza del Barcellona nello stesso periodo di tempo: con Joan Gaspart prima e Joan Laporta poi al vertice, il club catalano si è fermato "solamente" a 753 milioni di euro in uscita. Il Real ha fatto il vuoto con affari destinati a passare alla storia: 12 mesi fa Cristiano Ronaldo è costato 96 milioni di euro, nel 2001 ne servirono 72 per strappare Zinedine Zidane alla Juventus. "Solo" 64, invece, hanno convinto il Milan a lasciar partire Kakà. In Catalogna, non hanno mai fatto niente del genere: solo l'ingaggio di Zlatan Ibrahimovic, arrivato al Nou Camp l'estate scorsa nella trattativa che ha portato Samuel Etòo all'Inter, si inserisce nella classifica dei trasferimenti più costosi. Il record madridista per una singola stagione appartiene alla campagna acquisti 2009 quando Perez, prima del mercato estivo, affermò di voler spendere in un anno quello che si sarebbe dovuto investire in 36 mesi. E così fu. Nella costosissima estate il Real Madrid spese qualcosa come 254 milioni di euro per portare in "blanco", oltre a Ronaldo e Kakà, anche Benzema dal Lione e Xabi Alonso dal Liverpool. Pochi club al mondo possono competere con simili risorse. Oltre al Barca, in questa speciale classifica trova spazio il Chelsea di Roman Abramovich, che in otto anni al comando dei 'blues' ha speso circa 650 milioni di euro. Il magnate russo però nelle ultime stagioni ha varato una linea improntata all'austerity: niente follie per puntellare l'organico a disposizione di Carlo Ancelotti. In Inghilterra, in compenso, continua a staccare assegno sostanziosi lo sceicco Mansour Bin Zayed. Negli ultimi tre anni ha utilizzato ben 400 milioni per rafforzare il suo Manchester City.
Oramai sembrano essere solo questi gli unici titoli (di giornale?) che il club spagnolo riesce ad accaparrarsi. Fatto eclatante risulta, alla luce di questi "conti da ragioniere" che appaiono quasi come un vanto per il club madridista, il tentativo di "limare" la cifra richiesta dall'Inter di Massimo Moratti per acquistare Maicon Douglas Sisenando, a livello unanime il più forte al mondo nel suo ruolo. Cifra di per se, visti gli assegni staccati risultanti dalla lista fatta dai patron blancos, tutt'altro che esorbitante.
A quanto pare dalle parti di Florentino Perez non pare abbia sortito alcun effetto l'aver dilapidato un patrimonio senza vincere nulla la passata stagione. Bisognerebbe spiegare all'altezzoso dirigente "galactico" che non sono le cifre alte a fare un giocatore forte ma un giocatore forte a richiedere cifre alte. Ma del resto come ha detto il buon Bronzetti non più tardi di ieri forse Maicon non andrà al Real perché il club non lo vuole altrimenti chiunque viene preso di mira dalla squadra spagnola non ha mai ripensamenti la sceglie sempre...La spocchiosità in casa Real non finisce mai.
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