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Fontana: “Terzo posto obiettivo minimo. San Siro è San Siro ma Inter ha paura”

Sabine Bertagna

Un idolo dei tifosi nerazzurri. Alberto (Jimmy) Fontana, ex portiere nerazzurro, è intervenuto telefonicamente durante la trasmissione di MilanInter Tv per parlare del momento di crisi dell’Inter. HANDANOVIC – Uno dei migliori al...

Un idolo dei tifosi nerazzurri. Alberto (Jimmy) Fontana, ex portiere nerazzurro, è intervenuto telefonicamente durante la trasmissione di MilanInter Tv per parlare del momento di crisi dell'Inter.

HANDANOVIC - Uno dei migliori al mondo. Ha una fisicità importante e una grande velocità di movimenti. Sta giocando molto bene. Se gioca bene è un segnale che qualcosa non va. Un portiere in una grande squadra deve essere anche spettatore.

RIPRESA POSSIBILE - Ci sono dei giocatori molto importanti. La trovo poco equilibrata come squadra, troppo spesso si concede all'avversario. La vedo sbilanciata. Ci sta che ogni tanto per vincere concedi qualche cosa. Credo che questi ragazzi possano uscire da questo momento. La Juve e la Roma sono troppo avanti. Ambire al terzo posto è l'obiettivo minimo che i giocatori dell'Inter devono avere.

OBIETTIVO MINIMO TERZO POSTO - Io vedo una squadra spaventata. San Siro è San Siro. Sai che devi vincere. Quando non riesci ad esprimerti ai livelli che vorresti, vedi che la squadra non  sciolta. Se le cose non vanno bene è normale che l'ambiente si lamenti. Per vincere lo scudetto bisogna avere la miglior difesa. Questa la dice lunga sul nostro campionato. L'Inter sta subendo troppo. Manca un po' di tranquillità. Con 5-6 punti in più credo che questa squadra si esprimerebbe meglio. L'Inter dei grandi numeri, del Triplete, giocava a 4 dietro. Si può anche provare.

FAR PARTE DELL'INTER - Io sapevo che con Toldo il mio ruolo era farmi trovare pronto se e quando c'era bisogno. Poi è stato il gruppo e la società a farmi sentire importante. Milano è stata una esperienza bellissima. Mi è dispiaciuto che quando c'ero io abbiamo sfiorato tante cose. Poi la catastrofe del 5 maggio. Ringrazio Moratti e il povero Giacinto di avermi dato fiducia. Ho avuto la fortuna di avere un rapporto splendido con Francesco. Non ho mai avuto la sensazione che con me qualcuno avesse paura se c'ero io tra i pali.