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Ai microfoni di Calciomercato.com, l'ex di turno Davide Fontolan parla della sfida tra Genoa e Inter e del futuro dei nerazzurri:
Che partita si aspetta?"Sarà molto dura per l'Inter. Quando gioca in casa, il Genoa la mette sempre sul piano dell'agonismo e della corsa. I nerazzurri hanno evidenti problemi di condizione fisica e infatti durano un tempo, ma se vogliono risalire in classifica devono ritrovare subito continuità di risultati".
La differenza di risultati tra campionato e coppe le ricorda un po' la sua Inter del 1994?"Dopo il cambio di allenatore tra Bagnoli e Marini, riuscimmo a vincere la Coppa Uefa rischiando però di retrocedere in Serie B. Il paragone non ci sta: noi ci impegnavamo sempre al massimo ma eravamo più scarsi, mentre i giocatori di questa Inter hanno vinto tutto e sulla carta sarebbero ancora da scudetto, però manca la fame".
Come ha visto Milito e Hazard in Inter-Lille?"Al di là dei gol sbagliati, Milito l'ho visto bene: ha lavorato molto per la squadra e si è creato diverse occasioni. Hazard mi era piaciuto all'andata in Francia, invece a San Siro è stato poca cosa. Forse, sapendo di essere seguito dall'Inter, ha pagato l'emozione. Secondo me non vale tutti i soldi che chiedono per lui".
Tornando al Genoa, in chiave mercato si parla sempre di Kucka e Palacio: servirebbero all'Inter?"Il discorso è complesso, dipende da con che spirito vengono. Ad esempio quando la scorsa estate lo voleva Gasperini, tutti erano perlessi su Palacio, che invece sta facendo benissimo. L'Inter è al bivio: la squadra è vecchia e ha bisogno di almeno cinque acquisti importanti. Il problema è che ci sono giocatori avanti con gli anni sotto contratto fino al 2014, quindi non è facile liberare spazio per i nuovi. La società fa bene a puntare su degli elementi di prospettiva non di nome come Coutinho, Alvarez e Castaignos. Però, per potersi esprimere al meglio, i giovani hanno bisogno di essere supportati dalla squadra, senza essere buttati allo sbaraglio esponendoli a critiche e fischi. Così facendo si rischia di bruciarli in fretta".
Come giudica le voci su Roberto Baggio come prossimo allenatore dell'Inter?"Non ci credo. Sarebbe un grosso rischio affidargli una panchina così importante alla sua prima esperienza. Insieme a Guardiola? Non penso proprio. Per convicerlo a lasciare il Barcellona, ci vorrebbe un grande progetto con 150 milioni di euro da investire sul mercato. Benitez lo aveva detto che l'Inter serviva un grosso rinnovamento nella squadra, per questo i giocatori lo hanno fatto fuori. Secondo me rimarrà Ranieri, che sta facendo bene e ha tutta la stima del presidente Moratti".
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