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In vista della sfida di Champions tra Barcellona e Inter, La Gazzetta dello Sport ha intervistato l'ex attaccante nerazzurro Diego Forlan che conosce bene due protagonisti della sfida:
Diego, che duello sarà fra i due suoi ex-compagni Godi e Suarez?
«Mi aspetto una sfida bellissima. Suarez è un goleador, a volte sembra che non sia nella partita, ma dal nulla, e anche se non ha una squadra che lo aiuta, può creare problemi, fare la differenza. Di fronte avrà un signor difensore, veloce, ottimo di testa in difesa e in attacco. E con un’esperienza infinita».
In spogliatoio come sono? Il carattere non manca.
«Sono due leader. Diego è “capitano” dentro, lo sarà nei fatti anche all’Inter. Ma anche Luis, per status gerarchico ed esperienza, ormai lo è».
Godin si può adattare bene a difesa a tre e calcio italiano?
«Ovviamente sì. Ha già giocato molte volte in carriera con quel modulo. E da voi le squadre sono più chiuse: la cosa lo può aiutare ancora di più. Può fare anche meglio che in Spagna».
Suarez nelle ultime due Champions ha segnato due gol complessivi. Spiegazioni?
«Sono rachas, serie, fasi. Si tratta solo di invertirle. Ma lui può determinare una partita anche senza fare gol, con un assist o in mille altri modi»
Il Barcellona ha vissuto un inizio di stagione complesso e ha qualche problema di infortuni. L’Inter può sorprenderlo?
«Io credo proprio di sì. L’Inter si è rinforzata bene in estate e l’inizio di A è stato impressionante. Sono curioso. Però è sempre il Barça in casa, non puoi scommetterci contro. E spero che Messi giochi.».
Meglio Lukaku-Lautaro o Lukaku-Sanchez?
«Quale che sia la coppia d’attacco, li vedo bene. Sono forti e hanno un grande allenatore»
L’altro suo connazionale, Vecino, meriterebbe più spazio?
«Ha il talento per essere titolare fisso, ma anche una concorrenza agguerrita nel ruolo».
Sorpreso da come sono finite le cose fra Inter e Mauro e Wanda Nara?
«Non conosco la situazione, non mi esprimo» (Forlan nel 2011 stava per sposare Zaira Nara, sorella di Wanda ndr).
Ricordi del suo anno di Inter?
«Non trovai il club nel suo miglior momento, e mi infortunai come mai in carriera. Un peccato, ma diedi il massimo. E ho ottimi ricordi di società e tifosi».
Di quella squadra è rimasto Ranocchia. E Zanetti come vicepresidente. Sente qualcuno?
«Sono in contatto con Pupi, Cambiasso, Milito e ogni tanto con Samuel. I sudamericani...»
Ora studia da allenatore. Modelli e stili di gioco preferiti?
«Nessuno, dovrò adattarmi a squadra e uomini che avrò».
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