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FOTO – In Germania va in scena la solidarietà deluxe. Una squadra si dipinge…

Lorenzo Roca

“La violenza contro i migranti è triste e patetica”. Questa la frase con cui il Deinster, una squadretta di provincia della Bassa Sassonia, in Germania (Deinste, 2100 anime a 45 km da Amburgo) si è andati oltre la parola,...

"La violenza contro i migranti è triste e patetica". Questa la frase con cui il Deinster, una squadretta di provincia della Bassa Sassonia, in Germania (Deinste, 2100 anime a 45 km da Amburgo) si è andati oltre la parola, dimostrando con un gesto concreto, cosa significa veramente essere solidali e uniti nei confronti di un compagno di squadra maltrattato. La società ha postato su Facebook la propria foto ufficiale colorando di nero i volti dei suoi giocatori. Dopo l'aggressione a sfondo razzista contro un membro della squadra, Emad Babiker, insultato e picchiato durante le festività pasquali, il club ha scelto di schierarsi contro ogni discriminazione pubblicato l'immagine ritoccata sulla propria pagina social. Il post ha raccolto in poche ore quasi 20mila "mi piace" confermando l'apprezzamento dei fan che con gli hashtag #‎UnitedWeStand #‎DevidedWeFall hanno valorizzato il gesto di solidarietà che mostra l'unità del gruppo. Nella squadra gioca infatti anche un altro atleta nero, Amar, che secondo l'addetto stampa dell'associazione sportiva, Fred Beck, "fa parte del team, insieme ad Emad, e ne siamo orgogliosi".

"Emad ha confidato alla BBC: "Voglio ringraziare i miei compagni per questo straordinario gesto: sono fortunato ad averli come amici. Io vengo dal Darfour, il posto più povero e tribolato al mondo e qui in Germania mi sento felice come mai prima d'ora: a Deinster vado a scuola, lavoro come muratore, esco con gli amici e ho socializzato con gli anziani del paese, che si sono sempre dimostrati molto gentili con me. Penso sempre alla mia terra e, soprattutto alla mia famiglia ma là non voglio tornare, tanto più che non ho più tracce dei miei cari da quando siamo scappati: mio padre è morto, mentre mia madre, mio fratello e le mie due sorelle, non so dove siano."

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