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FOTO – In Spagna è guerra a Mou. Quando disse: “Dopo il Barca tutto conta meno!”

Lorenzo Roca

Continua la guerra tra José Mourinho e il resto del mondo. Dopo le querelle con la Fifa ora la stampa catalana ripesca un’intervista del 1986 del tecnico di Setubal risalente al periodo in cui era il secondo di Robson al Barcellona. Questo...

Continua la guerra tra José Mourinho e il resto del mondo. Dopo le querelle con la Fifa ora la stampa catalana ripesca un'intervista del 1986 del tecnico di Setubal risalente al periodo in cui era il secondo di Robson al Barcellona.

Questo il testo integrale riportato dal periodico catalano: «Più volte è stato detto, ed è vero. Gli archivi dei giornali sono un pericolo e una minaccia. Tutto quello che dici resta scritto e non se ne va con una passata di acqua calda. Ora, con il social networking in più, tutto si espande con facilità. Ad esempio, Mourinho rilasciò un'intervista al Mundo Deportivo il 6 ottobre 1996 quando era il secondo allenatore del Barcellona. E viste con la prospettiva del tempo, alcune delle sue risposte assumono un significato speciale.

Ad esempio, alla domanda se si vedesse un giorno al timone della prima squadra disse «No, bisogna avere esperienza e storia dietro le spalle per allenare il Barcellona." Ma la parte migliore viene dopo, alla domanda: "Si rende conto di sedersi in panchina al Camp Nou o la pressione la schiaccia?"

E la sua risposta fu: "Mi rendo conto che dopo questo, tutto ciò che verrà sarà di minore importanza". Ma c'è di più. Mourinho è stato definito più di 16 anni fa come "ambizioso, organizzato, spontaneo e completamente incapace di saper perdere" ammettendo che "in una partita, non esiterei a prendere a calci mio padre". Il portoghese si è dichiarato "Un ammiratore di Cruyff" ammettendo poi che "Guardiola con la palla è il migliore del mondo". Poi ha aggiunto che "Ci sono giocatori del Barça che non hanno grande cultura tattica". L'ultima domanda fu: "Con quanti giocatori ha litigato? Con nessuno!"».