LEGGI ANCHE
Al secondo anno di Inter, dopo la prima stagione in cui comunque ha messo insieme 42 presenze, 8 gol e 7 assist tra Serie A, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa, Frattesi reclamava più spazio. Perché a guardare i numeri così potrebbe anche sembrare che l’ex Sassuolo abbia vissuto una stagione da protagonista assoluto. Ma così non è stato. Nelle rotazioni di Inzaghi l’uomo simbolo dell’Inter di oggi veniva dietro ai titolari inamovibili. Un “rincalzo” certamente di lusso, ma comunque una seconda linea. O quantomeno non primissima. Nelle 42 presenze della stagione scorsa, Frattesi ha collezionato 1555’. E facendo una semplice divisione il risultato è chiaro: 37’ a partita. In linea quasi impressionante con il minutaggio medio di questa stagione: 38’ (solo 30’ prima della titolarità di Udine). Tempo che però è destinato ad aumentare con la gara dal 1’ di domani contro la Stella Rossa e, probabilmente, anche contro il Torino in campionato sabato prossimo, considerando che Barella si rivedrà in campo solo dopo la sosta della settimana successiva.
"Frattesi sapeva già cosa significasse essere protagonista. Lo è stato nel biennio a Reggio Emilia con la maglia del Sassuolo, in cui ha messo insieme 72 presenze e 11 gol, ma ancora di più in Nazionale ultimamente. Il vero bomber dell’Italia è lui: da quando è entrato stabilmente nel giro azzurro si è preso la corona di capocannoniere con 7 gol in 21 partite. Gli ultimi, in ordine cronologico, nelle prime due gare di Nations League, in cui è andato a segno sia contro la Francia che con Israele. Un vizio, quello del gol, quindi generale. E indipendente rispetto al sistema di gioco o all’allenatore in panchina. In programma, tra il 10 e il 14 ottobre, ci sarà di nuovo la Nations League con l’Italia impegnata prima con il Belgio e poi nuovamente con Israele. Chissà che Frattesi non migliori ulteriormente i suoi numeri", aggiunge Gazzetta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA