“Mi dovete far piangere alle 7 di sera… La notizia non era uscita subito perché nonna era venuta a mancare prima della gara di Parma, sono rimasto apposta perché Barella era squalificato. Era giusto dessi una mano alla mia seconda famiglia, lo sono a tutti gli effetti, è la verità. Anche sui social mi sono arrivati milioni di messaggi. Mi hanno dato davvero una mano. Prima che arrivasse il pallone a Monaco ci ho pensato, ero avanti, ho detto: “È scritto”. Lo sapevo.


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Frattesi: “Senza interisti non avrei superato la morte di mia nonna. Ora chiedo una bolgia per…”
Sono stati 4 mesi dove sono stato male, ero legatissimo a nonna, mi sono trovato in una situazione che non sapevo gestire, niente mi aveva mai toccato, ero sempre passato sopra a tutto. Quando è successo, mi dicevo una bugia, che ce l’avrei fatta… Non è stato così. È anche strano, sono uno che scherza, estroverso, non ne parlavano tanto ma l’avevano capito, fa strano anche a me. Mi chiedevano perché avevo quella faccia, ma penso che non bisogna mai portarli sul posto di lavoro con altri. Forse ho sbagliato a non parlarne più di tanto, parlarne aiuta. Ora il peggio è passato, può andare solo meglio insomma.
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Io e Carlos abbiamo un rapporto bellissimo, come Asllani e Arnautovic che è entrato subito in campo, loro per me sono come dei fratelli ormai. A Carlos ho detto che non la metteva in mezzo lo ammazzavo (ride, ndr). Ringrazio tutti i tifosi, senza di voi sarebbe stato tutto più difficile, ci vediamo allo stadio, deve essere una bolgia e dovete darci una mano perché dobbiamo fare qualcosa di grande assieme”.
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