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Non solo inserimenti velenosi in area avversaria, che rientrano già nella specialità della casa, ma anche più gestione del gioco con la palla tra i piedi e maggior disponibilità a ripiegare per aiutare la fase difensiva. Insomma, tutto quel profondo repertorio che Barella ha da sempre garantito a Inzaghi e grazie al quale è diventato un titolare insostituibile. Non solo nell’Inter, ma anche nella Nazionale con Mancini prima e Spalletti poi. Un filo azzurro che collega i due giocatori interisti anche con la maglia dell’Italia, dove Frattesi ha esordito da poco più di due anni e vanta già 7 reti in 21 partite.
Critiche a tacere
—I prossimi 180’ in nerazzurro, tra domani e sabato, per Frattesi saranno due occasioni per dimostrare ancora di più il suo valore, fermo restando un rendimento elevato con 9 reti e 5 assist con la maglia interista in 49 presenze. Di queste però soltanto 13 partite le ha cominciate da titolare e anche nell'annata della seconda stella i gol dell’ex Sassuolo per i tifosi erano diventati una piacevole costante. Il segno lasciato a Udine è servito per mettere a tacere alcune critiche emerse in questo inizio di stagione, ma è stata anche l'occasione per fare gol da titolare e non solo da subentrante, come spesso successo da quando è sbarcato all’Inter.
Inzaghi vuole di più
—Adesso Inzaghi gli chiede qualcosa in più e non solo per il bene della squadra, ma anche per il futuro del giocatore che ha ancora 25 anni e può essere plasmato per diventare ancora più decisivo. Un Frattesi non solo decisivo negli ultimi venti metri bensì un calciatore più completo, a tutto campo, viste le caratteristiche tecniche e fisiche presenti nel bagaglio del centrocampista. In quest'ottica Inzaghi può diventare il mentore ideale, avendo già fatto crescere ed evolvere all’Inter diverse pedine fondamentali come per esempio successo con Dimarco sulla sinistra, Calhanoglu in regia e lo stesso Lautaro nel rendimento offensivo. Adesso tocca a Frattesi ed è per questo che le prossime due partite saranno importanti per la sua crescita, prima che torni l’inamovibile Barella e per fare i conti con le rotazioni in mezzo al campo nell’abbondanza nerazzurra”, si legge.
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