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Frattesi è un bomber diverso, potrebbe essere definito un bomber speciale. Perché arriva dove gli non altri non lo aspettano. O dove lo aspettano, ma lui riesce comunque a infilarsi. Per Spalletti è una colonna, un titolare indiscusso di una Nazionale che pure in quel reparto dal prossimo giro di convocazioni di novembre - con il rientro di Barella - avrà problemi di abbondanza. Con Inzaghi non lo è. E sì, come dice lui, rispetto allo scorso anno va anche meglio in termini di minutaggio. Ma la realtà è che, al netto delle somiglianze sul modulo iniziale, Inter e Nazionale giocano in maniera differente. I due allenatori chiedono ai loro centrocampisti cose diverse. L’Italia è molto verticale ed è un contesto tattico nel quale Frattesi si esalta, si trova comodo come fosse nel salotto di casa. Inzaghi all’Inter alterna momenti di grande gioco verticale ad altri con la ricerca insistita del palleggio, fase nella quale Barella e Mkhitaryan assistono in maniera quasi perfetta Calhanoglu. È qui che Davide deve crescere. Sa di doverlo fare. E infatti vuole riuscirci. Inzaghi è contento dei suoi progressi, non c’è discussione.
"In questo senso sarà importante capire se qualcosa davvero cambierà, da domenica in poi. Perché Inzaghi riavrà Barella, nel frattempo Mkhitaryan ha superato le difficoltà, Calhanoglu è un intoccabile e Zielinski continua a segnare in nazionale (ieri altro centro). E allora, ci risiamo? Frattesi ora però vuole i big match. Non “rompe le scatole”, per dirla alla sua maniera. Ma arriva un momento in cui è giusto misurarsi ad altissimi livelli con continuità. Ed è qui tutto il lavoro di Inzaghi. Ovvero nella capacità di tenere in equilibrio l’Inter gestendo energie complessive, ambizioni individuali e necessità di squadra. Da qui passa l’Inter che vuole rivincere almeno un trofeo per la quinta stagione consecutiva", aggiunge Gazzetta.
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