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Paulo Futre, ex giocatore portoghese che ha collaborato con José Veiga, rappresentante di Luis Figo, ha rivelato alcuni sorprendenti dettagli della trattativa che portò l'ex nerazzurro dal Barcellona al Real Madrid nell'estate del 2000. "Veiga arrivò a Madrid e firmò un accordo con Florentino lo stesso giorno in cui Luis stava partendo direzione Paesi Bassi per il Campionato Europeo. Veiga tornò dopo pochi giorni a Madrid per firmare il contratto. Un documento che valeva milioni e che è stato tenuto nella cassaforte di una banca a Cadice. Tre giorni prima delle elezioni, Luis ha iniziato a rendersi conto di quello che aveva fatto. Aveva ricevuto minacce di morte e quando ha visto tutto questo, Luis ha detto a Veiga "non andrò mai a Madrid". Il problema era che il contratto era stato firmato da Veiga e c'era una clausola voluta da Florentino Perez, in cui era messo nero su bianco che se Figo non fosse venuto avrebbe dovuto pagare 35 milioni di euro. Né il suo agente e né io pensavamo che Florentino avrebbe vinto le elezioni. Quando è successo, l'agente scoppiò in lacrime e mi sono preoccupato. Figo doveva firmare o pagare 35 milioni, non c'era nessuna via d'uscita, era legato alla clausola", ha raccontato Futre al programam El Chiringuito.
(Mundo Deportivo)
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