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Anche perché lo spauracchio è Lukaku, dopo un'estate turbolenta: da ex compagno, come ha visto quel tira e molla di mercato?
«Lo conosco bene, e a livello personale provo gratitudine per Lukaku. Su come si sono lasciati lui e l'Inter, dico che queste cose nel calcio succedono. Romelu ha sempre fatto la differenza ovunque: è un campione e come tale va rispettato. E' stato uno degli artefici della squadra in cui abbiamo vinto lo scudetto, giocato due finali europee e ottenuto altre coppe. Per domenica dico che bisognerà cercare di contenerlo, perché Lukaku ha molti modi di fare male».
Poi ci sono gli otto punti in più sulla zona-retrocessione: un bel vantaggio per il Monza.
«Dovremo saperlo custodire, anche perché il livello del campionato è più alto. Quest'anno ci si salva facendo tra i 38 e i 42 punti. Quindi già a Roma dovremo mostrare segnali di continuità».
Gagliardini ha tutto per sentirsi un leader di questo Monza, in un nuovo inizio dopo l'Inter?
«In realtà il segreto è sempre questo gruppo che si è cimentato nel tempo. Magari quando il Monza è arrivato in serie A, qualcuno poteva sentirsi in soggezione. Io dal mio arrivo ho trovato grande solidità, che stiamo traducendo sul campo. Ho finito un ciclo all'Inter, ero consapevole della scelta che ho fatto. Percependo subito l'impronta data da Berlusconi e Galliani: chiunque se ne accorge stando qui dentro. Sul campo il Monza ha fatto vedere di potersi ritagliare un grande ruolo, facendo un primo anno incredibile».
Il tricolore con Conte, prima ancora il percorso di Gagliardini avveniva con Pioli e Spalletti che hanno vinto gli ultimi due campionati: Palladino quanto si avvicina a certe vette?
«E' un allenatore da scudetto, sicuramente da primi posti per le sue metodologie e la sua organizzazione: lo vedo tra qualche anno potersi giocare anche delle finali europee. Questo poi è il primo campionato in cui allena dall'inizio. Mi piace il suo modo di tenere in mano il gruppo».
A proposito, diamo uno sguardo oltre la finestra: i ragazzi del settore giovanile si stanno allenando.
«Penso subito a Palladino, che ha cominciato ad allenare così arrivando a grandi risultati. E' un maestro di calcio e ti fa stare bene. Farà ancora molta esperienza, ha un futuro importante e grandi principi. Non è un caso, se ha ottenuto questi risultati».
Il Monza li vuole soprattutto così, giovani e italiani: è la strategia vincente?
«Una scelta che sta portando lontano: credo valga come messaggio da trasmettere al nostro campionato. L'impronta italiana voluta dalla società dovrebbe far piacere al calcio italiano, specialmente in questo periodo».
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