Roberto Gagliardini dovrebbe fare ancora coppia con Brozovic davanti alla difesa dell'Inter che affronterà domenica alle 12.30 la Samp. Intervistato da Tuttosport, ha parlato della Nazionale e della sua esperienza all'Atalanta:
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Gagliardini: “Gasperini ottimo allenatore, Atalanta ideale per lui. Su quello Juve-Barça…”
Il centrocampista ha parlato anche della Nazionale e del nuovo ct Di Biagio
Lei è un esponente della next gen del calcio italiano, del gruppo che dovrà risollevare la Nazionale dopo la disastrosa eliminazione dal Mondiale: quanto pesa questa responsabilità?
«Non so quanto sia un peso, però di certo c’è stata una bella inversione di tendenza: già l’anno scorso all’Europeo Under 21 c’era un gruppo di giocatori che avevano messo un bel po’ di minuti in Serie A e questo è fondamentale per la Nazionale».
Di Biagio che allenatore è?
«Preparato, molto deciso nel pretendere le cose in allenamento e con una chiara idea di calcio».
I prossimi gioielli a spiccare il volo dall’Atalanta saranno Caldara e Spinazzola, entrambi destinati alla Juve: crede siano già pronti per fare questo salto?
«Sì perché da due anni fanno ottimi campionati e hanno già assaggiato l’Europa con Gasperini. Non sbagliano mai una partita, sono ragazzi con la testa giusta e sono assolutamente pronti per una grande».
C’è un giocatore dell’Atalanta su cui è pronto a scommettere?
«Sono tutti amici... Non mi faccia fare nomi».
Lei deve tanto a Gasperini: come spiega il suo fallimento all’Inter?
«Io ho conosciuto un ottimo allenatore che ha fatto grandi cose a Bergamo, non so - perché non c’ero - cos’abbia trovato quando è arrivato qui, sicuramente all’Atalanta ha trovato l’ambiente ideale per imporre il suo calcio».
A lei piace guardare il calcio in tv?
«Specialmente quando c’è qualche amico in campo».
C’è però una squadra che appaga lo sguardo al telespettatore?
«Beh, sì... E’ senza dubbio il Manchester City» .
Chi ve lo fa fare di stare sui social dove vi insultano e basta?
«Ormai i social fanno parte della vita di tutti i giorni, il modo di comunicare è cambiato ed è giusto che ognuno abbia la libertà di fare dei commenti. Poi sta a chi legge il messaggio capire perché ti scrivono così: quando l’Inter vince, per esempio, per tutti divento un fenomeno, invece se perde... Però questo è anche segno della fame di calcio che c’è in Italia e credo che in fondo sia una cosa positiva. Tornando a Juve-Barcellona, faccio questo lavoro e sono contento di essere andato a Torino a vedere quella partita».
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